Pur in un contesto non certo semplice, Telecom Italia ha potuto concludere i primi nove mesi dell’anno con risultati effettivi superiori alle principali previsioni degli analisti finanziari italiani e internazionali, con un utile che sarebbe stato addirittura straordinariamente elevato se non vi fosse stata la necessità di procedere alla svalutazione degli avviamenti.
Invece, proprio a causa dell’impariment test di inizio estate, che aveva reso necessaria la svalutazione per 3,18 miliardi di euro, il risultato netto di periodo si è dovuto accontentare di una perdita tutto sommato moderata (1,2 miliardi di euro), che non dovrebbe inficiare la politica di distribuzione dei dividendi.
Il presidente del gruppo Franco Bernabè, ha infatti in merito ricordato come il risultato negativo conseguito da Telecom Italia non produrrà alcuna variazione nella distribuzione dei dividendi, che si preannunciano gradualmente in incremento rispetto agli scorsi anni. Il presidente ha inoltre confermato gli obiettivi indicati per l’attuale esercizio, mostrando un sostanziale ottimismo circa il futuro a breve termine dell’azienda.
Nei primi nove mesi del 2011, i ricavi del gruppo sono cresciuti di quasi 11 punti percentuali a 22,06 miliardi di euro. Scendendo tra le righe del conto economico, rileviamo un’Ebitda in incremento di 8,3 punti percentuali a 9,17 punti percentuali, mentre il cash flow operativo cresce di 1,073 miliardi di euro a 4,524 miliardi.
Per quanto concerne il solo terzo trimestre, invece, i ricavi sono cresciuti del 12,6% a quota 7,516 milioni di euro, l’Ebitda aumenta del 16,6% a 3,198 miliardi di euro, mentre l’utile netto balza a 807 milioni di euro (+ 32,7%). Un terzo trimestre pertanto in decisa risalita, che fa ben sperare per una conclusione ottimale d’esercizio, e un inizio d’anno nuovo all’insegna dell’inversione di tendenza.