Finalmente, dopo tante notizie negative per le famiglie italiane colpite duramente da una crisi economica senza precedenti, arriva una buona notizia: i tassi dei mutui tornano a scendere. Dopo il taglio dei tassi decisi dalla BCE di Mario Draghi i primi effetti cominciano a sentirsi.
Come tutti ben sanno, infatti, i mutui a tasso variabile erogati in Italia sono quasi tutti calcolati sull base dell’Euribor che indirettamente subisce l’influenza dei tassi ufficiali della BCE. Venerdì l’Euribor a 3 mesi, quello di riferimento per la maggior parte dei mutui variabili, è sceso di circa 10 punti percentuali passando da 1,58% a 1,48%.
Certo, purtroppo ci si poteva aspettare un ribasso maggiore visto che la Banca centrale europea ha tagliato il tasso di 25 punti percentuali ma l’Euribor soffre ancora delle tensioni internazionali dovute alla crisi economica.
Tuttavia il risparmio per le famiglie italiane si può tradurre in una differenza che di media si può stimare intorno ai 20-30 euro al mese che, vista l’attuale perdita di potere di acquisto delle famiglie, sono tutt’altro che da sottovalutare.
Ovviamente l’effetto sui mutui in corso si avrà solo ed esclusivamente per quanto riguarda quelli a tasso variabile. Per quanto riguarda i mutui da erogare, invece, il vantaggio si estenderà a nche a quelli a tasso fisso che in qualche modo potranno contenere il recente aumento dello spread da parte dei principali istituti di credito.
Proprio questo aspetto stà già mettendo in difficoltà molte famiglie indecise su quale sia la scelta più conveniente. In linea di massima, infatti, i mutui a tasso variabile consentono un risparmio significativo rispetto alla rata di un tasso fisso. Attualmente tale differenza si attesta in un 20% circa a favore del variabile.
Si può tranquillamente ipotizzare (salvo stravolgimenti di fronte) che i tassi di riferimento rimangano bassi ancora per qualche anno (gli esperti del settore parlano di un minimo di 2 o 3 anni) ed è ipotizzabile che tornino a crescere ma molto lentamente.
Tuttavia scegliere un mutuo a tasso variabile significa essere soggetti alle variazioni di tasso per l’intera durata del finanziamento che, generalmente, si protrae per almeno 15-20 anni. In alternativa si può optare per un variabile con cap, ossia un variabile che assicuri un tetto massimo di interesse oltre il quale la rata non possa salire.