L’incertezza rimane alta sui mercati finanziari e gli operatori di trading si trovano di fronte ad una crisi economica di proporzioni sempre maggiori. Le banche europee sono estremamente intimorite da un aggravarsi della crisi del debito sovrano, diffusa ormai tra tutti i principali Stati membri dell’ Unione Europea, capace di intaccare non solo il sistema bancario ma anche l’economia reale del Vecchio Continente.
I governi non sembrano sufficientemente uniti per trovare una soluzione all’imminente sesta tranche da 8 miliardi di euro di aiuti alla Grecia prevista per il 3-4 ottobre; Olli Rehn, portavoce del commissario UE agli Affari economici, ha infatti dichiarato che «la troika sta ancora verificando l’attuazione di tutti gli impegni da parte del governo greco» e che ciò «difficilmente potrà avvenire entro le riunioni di Lussemburgo».
È previsto nei prossimi giorni un incontro tra il cancelliere tedesco Angel Merkel e il primo ministro greco George Papandreou in cui verranno discusse le riforme che Atene dovrà attuare per ricevere nuovi aiuti. La parola d’ordine è mantenere l’euro stabile e non tradire la fiducia degli investitori. Se si concretizzasse il default della Grecia, con ogni probabilità altri paesi europei potrebbero seguirla (Italia e Spagna in primis) e il denaro investito in Europa subirebbe un drastico calo.
Sul fronte degli indicatori economici vediamo oggi l’indice lfo che si attesta migliore delle aspettative e contribuisce ad un rialzo delle Borse europee capitanate da Piazza Affari che tocca in mattinata un +4%, seguita da Francoforte (+3,6%), Madrid (+3,3%) Parigi (+3,4%) e Londra (+1,5%). Il listino italiano vede tutti i principali titoli bancari in testa grazie alla conferma del rating da parte di S&P e va quindi a stabilizzarsi lo spread Btp/Bund. In calo l’indice di fiducia dei consumatori italiano pubblicato oggi che si dimostra inferiore alle previsioni, soprattutto nel Mezzogiorno.
Pessima performance invece delle commodities che si trovano ad affrontare un calo generalizzato conseguentemente ai dubbi diffusi sulla situzione ellenica. Molti investitori ritengono ormai il prezzo dell’oro troppo elevato perchè questo possa essere considerato un bene rifugio: dopo il record dei 1.921 dollari all’oncia anche l’oro scende sotto la soglia dei 1.600 dollari per la prima volta da luglio scorso. Anche il petrolio scende fino a 78,23 dollari. Nel mercato forex troviamo un euro debole a causa della grave crisi economica ellenica ed europea in generale che nel cross valutario eur/usd tocca livello 1,3460 dollari.
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la sensazione è proprio quella di essere appesi a un filo, è un’espressione calzante perchè rende il senso di precarietà della situazione e il pericolo che quel filo si spezzi, volendo usare espressioni invece più brutali, mi viene in mente un comico genovese che ha fatto la seguente riflessione: Signori non credete che il fatto che la Grecia esca o no dall’Europa sia irrilevante, anzi, la Grecia sta accumulando debiti molto forti con l’Europa, in sostanza la Grecia ci tiene per le……….
mi sembra che questa frase renda bene il lato tragico e quello grottesco della sitiazione economica ellenica e più in generale europea