La Federal Housing Finance Agency, l’agenzia governativa federale per il mercato finanziario immobiliare, ha chiesto 100 miliardi di dollari di danni ad alcune tra le principali banche del mondo, a titolo di risarcimento per le conseguenze negative provocate in seguito alla vicenda che, nel “lontano” 2008, aveva dato il via allo scoppio della bolla immobiliare. Proprio da quell’episodio era scoppiata la crisi di cui ancora oggi, a distanza di 3 anni, stiamo pagando le conseguenze a livello globale. Proprio per questo si tratta di un’iniziativa molto importante per dare un senso di giustizia agli avvenimenti degli ultimi anni.
L’azione di risarcimento dei danni – comunque ampiamente preventivata – giunge poiché la suddetta Agenzia è tutt’ora commissario straordinario della Freddie Mac e della Fannie Mae, due società caratterizzate dal core business relativo alla garanzia dei fondi immobiliari, e nazionalizzate tre anni fa per evitarne il fallimento.
Quell’opera passò alla storia come una delle più costose in materia per il governo statunitense. Che, non dimenticandosi di quanto accaduto, ha scelto di passare alla cassa domandando a diciassette istituti di credito nordamericani (e non solo) la “modica” cifra di 100 miliardi di dollari di risarcimento dei pregiudizi sofferti.
Una cifra molto rilevante, quella di cui sopra, che non è detto che non possa essere riscossa in buona parte, anche se le opposizioni delle banche non si faranno certamente attendere. In particolar modo, c’è curiosità per comprendere in che modo JP Morgan e Bank of America (cui sono stati rispettivamente richiesti 33 e 30 miliardi di dollari) agiranno per evitare lo straordinario esborso.
La soluzione più probabile è che, alla fine, si possa arrivare a un compromesso che permetta alle banche di accorciare un’eventuale ed estremamente dannosa causa giudiziaria, e al governo di recuperare almeno in parte le proprie pretese nei confronti delle banche “colpevoli”.
Insomma, allo stato attuale delle cose, sembra estremamente difficile credere che gli istituti di credito risarciscano per intero tutti i danni che hanno provocato negli ultimi 3 anni ma, perlomeno, le sanzioni seppur contenute potrebbero affermare la colpa di quanto avvenuto.