Il mercato auto del vecchio Continente, nel mese di maggio, trova finalmente margini di respiro e di fuoriuscita – almeno parziale – dal grigio e lungo periodo calante nel quale era entrata, trascinando al ribasso le prospettive di recupero futuro e i dati presenti sulle immatricolazioni. Si tratta di una crescita momentanea o siamo davvero di fronte ad una forte ripresa del settore? Gli allarmismi dei mesi scorsi si sono rivelati fasulli o siamo solo di fronte ad una bolla destinata a scoppiare velocemente? Cerchiamo di fare un po di chiarezza analizzando i dati dell’Acea.
Stando a quanto sostiene, invece, l’Acea, durante il corso del quinto mese dell’anno le immatricolazioni nei 27 Paesi dell’Unione Europea e in quelli Efta, sarebbero salite del 7,6%, per un valore assoluto pari a poco più di 1,252 milioni di unità, e invertendo in tal modo la tendenza ribassista del mese di aprile, quando le immatricolazioni calarono del 3,8% toccando il livello di 1,128 milioni di unità.
Complessivamente, tuttavia, l’inizio d’anno continua ad essere caratterizzato da un segno negativo, con le immatricolazioni riscontrate nel periodo gennaio – maggio 2011 che rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo dell’anno precedente sembrano in flessione di 0,4 punti percentuali, con un volume pari a 6,076 milioni di unità.
In particolare, nella sola Ue, le immatricolazioni di maggio sono state pari a 1,208 milioni di unità, in incremento di oltre 7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le immatricolazioni si fermarono a quota 1,128 milioni di unità. Complessivamente, i primi cinque mesi forniscono un bilancio positivo, in crescita di 0,8 punti percentuali a 5,885 milioni di unità.
Per quanto riguarda l’andamento della nostrana Fiat, il gruppo ha migliorato i propri volumi di vendita di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di maggio del 2010, con una quota di mercato europeo pari al 7,3% contro il 7,8% del 2010. Le immatricolazioni Fiat dal 1 gennaio al 31 maggio sono state oltre 437 mila unità, con una contrazione del 13,5% rispetto alle stesse dell’anno precedente.