Recuperare punti di Prodotto interno lordo attraverso le carte bancomat e le carte di credito per combattere l’evasione fiscale, da sempre, vero male dell’economia italiana. Utilizzare maggiormente gli strumenti di pagamento per scovare importanti quote di sommerso e dar fiato all’economia italiana, con una iniezione che dovrebbe avvicinarsi alla straordinaria cifra di 40 miliardi di euro (ma secondo alcuni analisti la quota di sommerso recuperabile attraverso una maggiore tracciabilità dei pagamenti sarebbe anche maggiore).
È quella di cui sopra la ricetta fornita dall’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, per cercare di rimpinguare le casse dello Stato, che stando all’associazione degli istituti di credito potrebbe ottenere tra i 15 e i 40 miliardi di euro dal solo maggior utilizzo di carte bancomat e di credito in alternativa al denaro contante.
È d’altronde ben noto che gli incassi e i pagamenti che avvengono mediante carte bancomat e di credito sono scarsamente nascondibili agli occhi del fisco, mentre è più facile celare il denaro contante incassato o pagato, a fronte del quale non è stata tuttavia emessa alcuna ricevuta di natura fiscale.
Ecco perché secondo l’Abi, pertanto, una delle molle dell’economia nazionale potrebbe proprio diventare il maggior utilizzo di strumenti di pagamento di questa tipologia, in grado di sottrarre all’economia in nero circa il 2% del proprio peso.
Già negli ultimi anni, in effetti, gli sforzi sono stati fatti, se è vero che da una quota dei pagamenti con le carte pari al 15% nel 1998, si è saliti alla quota pari al 40% nel 2008. L’obiettivo è tuttavia incrementare ulteriormente tale proporzione, anche ai fini di cui sopra.
È pertanto plausibile che possano essere introdotte nuove regole di utilizzo delle carte bancomat e delle carte di credito, che conducano a uno sfruttamento più intensivo di tali strumenti di pagamento, con conseguente miglioramento della trasparenza e della tracciabilità di tutti i pagamenti e gli incassi e, di seguito, un abbattimento dell’economia sommersa.