Finalmente l’Europa trova un accordo sugli aiuti economici per la Grecia! Anche se la risoluzione della crisi che si sta abbattendo sul vecchio continente sembra molto lontana dall’essere risolta è evidente come questa notizia possa rendere meno negativa la visione di medio – lungo periodo. La volontà, infatti, è quella di dare sostegno ai paesi europei maggiormente in difficoltà con la consapevolezza che la crisi di un paese trascina, inevitabilmente, anche tutti gli altri con effetti che possono essere devastanti se non vengono presi provvedimenti immediati che possano scongiurare ogni dubbio.
Tornando alla cronaca della notizia, ieri sera i 16 paesi dell’Eurozona hanno approvato la proposta di aiuti finanziari messa sul tavolo da Francia e Germania per aiutare la Grecia ad uscire dai guai.
L’intesa siglata dai paesi europei prevede la possibilità di attivare su richiesta della Grecia dei prestiti bilaterali anche, eventualmente, con l’aiuto e il supporto dell’FMI. Il fabbisogno stimato per permettere al paese di uscire dalla crisi è di circa 22 miliardi di euro.
Ovviamente si tratta di una cifra assolutamente indicativa e c’è già più di qualche analista pronto a scommettere che la reale entità dei fondi necessari per rimettere in sesto il paese ellenico sia molto più alta.
Questo nel mentre la disoccupazione in Europa, e in particolare in Italia, continua ad aumentare a livelli preoccupanti specialmente tra i dipendenti a tempo indeterminato delle medie e piccole aziende.
Un problema da risolvere nel più breve tempo possibile attraverso un piano di investimenti pubblici per stimolare la ripresa dell’economia che ancora non mostra segnali incoraggianti. Perchè solo tornando a crescere è possibile scongiurare il rischio di una nuova crisi che, stavolta, potrebbe essere decisamente più drammatica di quella del 2008 di cui, tra l’altro, ancora stiamo pagando le durissime conseguenze.
Per questo l’Europa deve agire bene e in fretta e, sopratutto, deve farlo nella maniera più unita possibile evitando che i paesi più forti come la Germania e la Francia possano prendere decisioni unilaterali.