La cessione del credito è un contratto con il quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito ad un terzo, che potrà riscuoterlo direttamente dal debitore.
Per poter avere effetto però, tale cessione deve essere notificata al soggetto debitore il quale, a differenza della cessione del contratto, non è tenuto ad accettarla. Più precisamente, con la cessione del credito si manifesta una modificazione del rapporto obbligatorio dal lato attivo.
All’originario creditore, infatti, viene sostituito un altro creditore e di tale sostituzione, ovviamente, deve essere avvertito anche il debitore il quale deve sapere nei confronti di chi dovrà eseguire la prestazione.
Come funziona la cessione del credito
Dopo aver visto brevemente cos’è la cessione del credito occorre capire come funziona tale strumento e quali sono le sue caratteristiche.
Per poter trasferire un proprio credito è necessario che il creditore (cedente) stipuli un contratto (di cessione del credito appunto) con il cessionario ai sensi dell’art. 1260 del Codice civile.
All’interno del contratto vengono indicati l’oggetto della cessione, il valore del credito, le spese sostenute ed il recupero in 10 anni del credito d’imposta maturato.
Chiaramente la cessione del credito può essere effettuata sia da persone fisiche che da persone giuridiche e può avere per oggetto anche crediti di natura fiscale.
Rispetto al profilo causale, invece, la cessione è tendenzialmente un contratto “neutro” ciò significa che può avere una causa diversa a seconda delle intenzioni delle parti.
Ad esempio, può avere causa onerosa quando è previsto il corrispettivo nei confronti del cedente da parte del cessionario (cioè da parte di chi riceve il credito).
Viceversa, la cessione è a titolo gratuito quando non è previsto alcun corrispettivo. L’oggetto della cessione del credito può essere anche un credito non attuale, o meglio, futuro, a patto però che sia già esistente il rapporto obbligatorio dal quale dovrà sorgere il credito stesso.
I vantaggi della cessione del credito
La cessione del credito può essere una soluzione vantaggiosa per diverse ragioni, tra cui:
- Tempi di riscossione inferiori: Spesso, per riscuotere dei crediti è necessario un impiego di tempo e risorse non indifferente. La cessione pro soluto permette di ovviare a questa problematica, riducendo i tempi di riscossione.
- Liquidità immediata: La cessione dei crediti permette al cedente di ottenere liquidità immediata in cambio dei crediti, senza dover attendere la loro naturale scadenza, così da gestire meglio le esigenze di cassa dell’azienda. La liquidità immediata può essere fondamentale non solo per il finanziamento del capitale circolante, ma anche per far fronte ad eventuali spese impreviste.
- Riduzione dei rischi: Trasferendo il rischio di insolvenza ad un altro soggetto, il cedente può ridurre il proprio rischio di credito, così da proteggere la propria azienda da perdite finanziarie causate da debitori insolventi.
- Gestione del bilancio più efficiente: La cessione del credito pro-soluto permette anche di gestire il bilancio aziendale in maniera più efficiente, poiché elimina i costi relativi alla gestione del credito oggetto della cessione. In più, trasferendo il rischio di insolvenza al cessionario, il cedente può defiscalizzare le perdite.
- Aumento della soddisfazione dei clienti: Un ultimo vantaggio relativo alla cessione del credito è la possibilità di aumentare la soddisfazione dei clienti e la loro fedeltà. Cedendo i loro crediti, infatti, i clienti possono ottenere una soluzione immediata ai loro problemi di liquidità: questo può essere particolarmente apprezzato da coloro che si trovano in situazioni finanziarie difficili, o devono affrontare imprevisti.
Quali sono i crediti che non possono essere ceduti
Non tutti i crediti possono essere oggetto di cessione. Più precisamente, non possono essere ceduti i beni strettamente personali, come ad esempio i crediti alimentari, oppure i crediti incedibili per un preciso divieto di legge, ad esempio i crediti litigiosi non possono essere ceduti ai giudici chiamati a decidere in merito alla controversia.
Infine, non possono essere ceduti i crediti che, per accordo delle parti, sono incedibili.