In un’economia dinamica, le aziende entrano in competizione per accaparrarsi clienti, sempre sotto la costante minaccia di nuovi concorrenti sul mercato. Per sopravvivere, le aziende devono costantemente innovare e migliorare la qualità dei loro prodotti mantenendo bassi i prezzi. Se non possono farlo, altre prenderanno il loro posto.
In un ambiente in cui la crescita della produttività è rallentata, le migliori aziende viaggiano senza intoppi, ma il resto ha difficoltà a tenere il passo. Le nuove start-up sono poche, mentre sempre meno lavoratori si trasferiscono nelle aziende più efficienti. Una parte crescente delle vendite in molti settori è destinata a poche grandi aziende.
Stesso discorso vale per lavoratori e consumatori. Una debole crescita della produttività si traduce in stipendi bloccati. Mentre le migliori aziende si allontanano da questo scenario, la stessa cosa avviene per le retribuzione dei loro lavoratori rispetto alla media. Man mano che alcune aziende diventano sempre più redditizie, una fetta più grande della torta viene spartita tra i loro investitori, mentre le porzioni più piccole per i loro lavoratori. Inoltre, se una concorrenza più debole riduce la pressione sulle imprese ad innovare, la crescita a lungo termine soffre.
L’ambiente si indebolisce in quei Paesi dove si utilizzano due misure distinte: marcature solide e concentrazione del settore. Questi studi suggeriscono che le tendenze osservate fanno parte di un fenomeno più ampio, probabilmente causato da fattori comuni a molte economie sviluppate.
In uno studio, sono state esaminate 25 paesi per lo più sviluppati nel periodo 2001-2014. E’ stato documentato un aumento complessivo dei markup dell’impresa media e un aumento ancora maggiore nella parte alta della distribuzione. Oggi, le imprese con un markup maggiore sembrano applicarne uno più elevato rispetto alle aziende del passato.
In un altro studio, è stata confrontata l’evoluzione della concentrazione dell’industria in Europa e in Nord America tra il 2000 e il 2014. Vi è stata una crescente concentrazione dell’industria per l’Europa, sebbene meno pronunciata rispetto al Nord America. La quota delle otto maggiori compagnie di ciascun settore è aumentata, in media, di 4 punti percentuali in Europa e di 8 punti percentuali in Nord America. In ogni regione, tre quarti delle industrie hanno visto una crescente concentrazione del settore.
Presi insieme alle prove preliminari che documentano il calo dei tassi di avvio e il rallentamento del churn di lavoro in tutto l’OCSE, questi studi suggeriscono che molte delle tendenze osservate per la prima volta sono più ampie e quindi non possono essere puramente dovute a politiche specifiche. Quindi, cosa sta causando tutto ciò?