Recentemente, molti investitori hanno messo da parte i timori per il ritmo della crescita globale, speranzosi del buon esito dell’accordo commerciale tra USA e Cina. Ma i dati economici proveniente dall’Europa potrebbero cambiare nuovamente il loro umore.
A metà settimana, la Germania potrebbe pubblicare nuovi dati economici, i quali parlerebbero di una recessione. Esperti economisti ritengono che la quarta più grande economia mondiale si sia ridotta dello 0,1% tra luglio e settembre, segnando di fatto due trimestri di crescita negativa.
La guerra commerciale e il calo della domanda globale di automobili hanno colpito pesantemente il Paese. Tuttavia, le esportazioni a settembre sono aumentate dell’1,5% rispetto al mese precedente. Ciò significa che lo spettro della recessione potrebbe essere evitato all’ultimo istante.
Che, alla fine, sia o meno recessione, non c’è dubbio che l’economia tedesca, la più grande d’Europa, si è indebolita parecchio. La stagnazione prosegue da più di un anno, quindi gli investitori non hanno nessun motivo per stare allegri.
Non solo la Germania: le notizie economiche della scorsa settimana hanno parlato dell’attività commerciale cinese, che si è ulteriormente raffreddata. Poi c’è stata, per la prima volta, la testimonianza di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, al Congresso, dove ha parlato delle conseguenze degli ulteriori tagli dei tassi d’interesse e di come, nonostante tensioni commerciali e rallentamento globale, l’economia statunitense stia andando avanti lo stesso. Per quanto riguarda i nuovi dati sull’inflazione, Powell si è dimostrato fiducioso, aspettando però che l’indice dei prezzi al consumo di ottobre saranno resi noti dal Dipartimento del Lavoro.
Nel frattempo, sono stati rilasciati i dati relativi alle attività commerciali di ottobre della Cina. La produzione industriale a valore aggiunto del Paese mostra una crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente, che si discosta di poco dal 5,8% previsto dagli esperti economisti a settembre. L’economia cinese probabilmente continuerà a raffreddarsi nei prossimi trimestri poiché Pechino rimane riluttante a lanciare misure di stimolo più aggressive per paura di aumentare i rischi finanziari.
Tornando agli Stati Uniti, la solida spesa al consumo ha sostenuto la crescita economica del Paese in state. Indizi sul fatto che ciò possa essere mantenuto nella stagione dello shopping natalizio verrà dal rapporto sulle vendite al dettaglio di ottobre del dipartimento del commercio. Gli economisti prevedono che le vendite sono aumentate dello 0,2% da settembre, dopo il calo del mese precedente. La Fed rilascerà i dati di produzione industriale per ottobre. Gli economisti prevedono che l’indicatore delle attività manifatturiere, di servizi pubblici e minerari mostrerà un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente.