In economia, le materie prime sono un bene tangibile acquistato e venduto o scambiato con prodotti che hanno uguale valore. Risorse naturali come petrolio e alimenti di base sono due tipi comuni di materie prime. Così come le azioni, le materie prime hanno valore e possono essere negoziate su mercati. Inoltre, possono variare di prezzo in base all’offerta e alla domanda.
Una materia prima presenta due proprietà principali:
- E’ un bene prodotto e venduto da tantissime aziende o produttori diversi.
- La qualità è uniforme in ogni azienda. Questa uniformità viene chiamata fungibilità.
Materie prime come carbone, oro e zinco sono merci che vengono prodotte e classificati in base a standard uniformi, rendendo così facile lo scambio.
Naturalmente, non tutte le materie prime possono essere considerate tali. Il gas naturale, a differenza del petrolio, non può essere spedito in tutto il mondo, ma viene scambiato su base regionale. Stesso discorso vale per i diamanti: la loro qualità è soggetta a troppe variazioni soggettive ed è quindi impossibile raggiungere i volumi di scala necessari per essere venduti come merci classificate.
Alla stregua di azioni e obbligazioni, le materie prime vengono negoziate nei mercati mondiali. Ad esempio, negli USA la maggior parte delle negoziazioni avviene presso il Board of Trade di Chicago o il New York Mercantile Exchange, mentre in Europa presso l’Intercontinental Exchange (ICE), il London Metal Exchange (LME), l’European Energy Exchange (EEX) e l’Euronext.liffe. Alcune negoziazioni vengono anche effettuate nei mercati azionari, dove vengono stabiliti gli standard commerciali e le unità di misura delle materie prime per facilitarne la negoziazione.
Spesso le materie prime vengono chiamate futures; ciò avviene quando le negoziazioni non vengono effettuate per la consegna immediata ma bensì per un momento successivo poiché occorre il tempo necessario affinché un bene venga coltivalo, raccolto oppure estratto e raffinato. Ad esempio, quelli sul mais contemplano quattro date di consegna: marzo, maggio, luglio, settembre o dicembre. Solitamente, le materie prima vengono vendute per il loro costo marginale di produzione, che può variare in presenza di dazi e altre barriere commerciali.
Questo tipo di negoziazione offre un notevole vantaggio a produttori e coltivatori: la ricezione in anticipo dei pagamenti, offrendo loro capitali liquidi che possono essere investiti nella loro attività, per ottenere profitti, ridurre il debito o espandere la propria produzione. Invece, per gli acquirenti, la possibilità di sfruttare i cali del mercato per aumentare le partecipazioni.
Infine, i prezzi delle materie prime non influenzano soltanto le scelte di produttori e venditori, ma anche quelle dei consumatori. Se il prezzo del petrolio, ad esempio, dovesse aumentare, stessa cosa accadrebbe per benzina e gasolio, rendendo quindi più costoso il trasporto delle merci.