Quando Cesare Augusto riformò il sistema finanziario romano, semplificò la tassazione in tutto l’impero, inaugurando uno dei più lunghi periodi di crescita, stabilità e espansione commerciale in tutta l’antichità. Duemila anni dopo, a Roma stanno ancora cercando di stimolare un’economia in declino ed i cui problemi derivano, in parte, da una persistente mancanza di tasse sul valore aggiunto raccolte dall’Italia.
Dal 1° gennaio, l’Italia ha iniziato a implementare una soluzione fiscale che gli imperatori avrebbero potuto solo sognare: le reti digitali. Il paese è diventato il primo in Europa a richiedere la fatturazione elettronica per tutte le transazioni business-to-business e business-to-consumer.
L’effetto diretto è che le autorità fiscali possono ora ottenere visibilità sul commercio, mentre quello indiretto può avere implicazioni ancora maggiori per l’economia italiana. Dopo aver adottato la fatturazione elettronica e scopertone l’efficienza, molte aziende italiane potrebbero considerare di abbracciare completamente le reti di business digitali e le applicazioni basate su cloud attraverso le quali possono gestire sourcing, contratti, acquisti e pagamenti in modo trasparente e su una piattaforma unificata.
Se collegati tra loro elettronicamente, acquirenti e fornitori espanderebbero la propria visibilità sulle reciproche capacità complementari e sulle operazioni interconnesse. Inoltre, aumenterebbero notevolmente il numero e la varietà dei partner commerciali disponibili e acquisirebbero la capacità di collaborare tra loro su design del prodotto, strategie di distribuzione e campagne di marketing. Attraverso queste e altre sinergie, il commercio elettronico detiene il potenziale di turbo-compressione non solo per la crescita di un’azienda, ma anche per quella di un’intera economia.
Un’opportunità per l’Italia che arriva nel momento giusto. Attraverso le reti digitali, il paese non solo può sperare di recuperare le entrate necessarie per abbassare il considerevole debito pubblico, ma può anche stimolare la crescita economica necessaria per prevenire un’eventuale recessione.
La fatturazione elettronica adottata dall’Italia si è unita ad un incoraggiante movimento globale atto a rafforzare le responsabilità. Nel novembre 2018, l’Australia ha approvato il Modern Slavery Act, il quale impone alle imprese un fatturato annuo superiore ai 100 milioni per segnalare i loro sforzi atti a sradicare il lavoro forzato e il traffico di esseri umani dalle loro catene di approvvigionamento. Mandati analoghi sono stati emanati nel Regno Unito nel 2015 e in California nel 2010.
Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, 25 milioni di persone subiscono l’umiliazione dei lavori forzati in tutto il mondo. Fino all’avvento delle reti digitali, i consumatori e le imprese interessati non disponevano delle informazioni necessarie per valutare l’etica delle pratiche commerciali sui marchi che supportavano. Grazie alle reti aziendali digitali e alla tecnologia basata sul cloud, tutto ciò è cambiato.
Quando le aziende si uniscono alle reti digitali, traggono vantaggio dalla trasparenza sia operativa che di reputazione, consentendo loro di fare bene mentre fanno del bene.