C’era grande attesa tra gli addetti ai lavori e i contribuenti circa il nuovo regime contabile delle imprese semplificate, e finalmente l’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 11/E del 13 aprile, ha chiarito un po’ i vari dubbi degli operatori del settore. Viene quindi confermato il regime di cassa 2017 per le imprese in regime contabile semplificato, cioè per quelle imprese di servizi che non hanno superato i 400.000 euro di ricavi e per le imprese operanti nella cessione di beni che non hanno superato i 700.000 euro di ricavi.
La novità sostanziale di quest’anno riguarda il passaggio, nel regime di determinazione del reddito fiscale, dal principio di competenza a quello di cassa. Ciò significa che a partire dal 2017, le imprese su cui pende una contabilità semplificata, determineranno il loro reddito fiscale per cassa.
Questo nuovo regime contabile va incontro una volta per tutte alle esigenze di artigiani e commercianti, anche se i commercialisti non hanno mai visto di buon occhio un passaggio di questo tipo poiché ritengono che l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto fare chiarezza sul funzionamento di alcune questioni operative già diversi mesi fa prima di renderlo attuativo.
L’intervento delle Entrate, giunto soltanto in questi giorni, ha comunque provveduto a chiarire molti aspetti di questo passaggio, spiegando per filo e per segno le regole da seguire per la determinazione della base imponibile su cui andrà poi calcolata l’Irpef e l’Irap per le imprese minori in contabilità semplificata.
Al di là di favorevoli e contrari, e al netto di problemi vari, la determinazione del reddito attraverso il criterio di cassa risponde al bisogno di evitare gli effetti negativi prodotti dai ritardi cronici di pagamento e dal credit crunch. In questo modo, inoltre, il legislatore ha voluto andare incontro anche a quanti si ritrovavano a dover pagare un dato ammontare di imposte su proventi non ancora incassati.