Finalmente è resa attuabile la moratoria e i clienti delle banche che vi hanno aderito possono presentare la domanda.
La rinegoziazione è una pratica usata per estinguere un mutuo che non presenta più delle caratteristiche corrispondenti alle nostre esigenze economiche.
Prima di prendere questa decisione è importante sapere qual è il debito del vecchio mutuo, confrontare le rate, tener presente le varie spese. Le opportunità nel mondo del mutuo sono davvero molteplici ma è bene sempre prestare molta attenzione altrimenti si rischia di fare un operazione della quale poi non si è soddisfatti.
Il mutuo è un debito che dura per molti anni ecco perché viene offerta la possibilità della rinegoziazione, considerando che le condizioni economiche di un soggetto possono variare.
Si tratta di soluzioni che devono essere adottate quando si conoscono i vantaggi e gli svantaggi dell’operazione, altrimenti invece che migliorare la propria condizione si potrebbe peggiorare. Rinegoziare non deve mai essere una scelta azzardata ma consapevole e responsabile. È sempre bene essere informati correttamente prima di eseguire una simile operazione.
Nel caso in cui il mutuo non risponde più alle esigenze economiche di chi lo ha sottoscritto si può decidere tra tre opzioni: la rinegoziazione, la sostituzione e la surroga.
Per rinegoziazione si intende, la modifica di alcuni aspetti del contratto di mutuo con lo stesso operatore bancario, senza alcun costo aggiuntivo tramite una semplice scrittura privata senza bisogno dell’intervento del notaio.
Nell’operazione di rinegoziazione possono essere modificati la durata, lo spread e il tipo di tasso di interesse.
Nel caso in cui l’operatore bancario non sia disposto alla rinegoziazione, ci si può rivolgere ad un altro operatore concorrente, anche per ricercare condizioni più convenienti.
Con l’operazione di sostituzione, il mutuo è completamente sostituito in ogni sua parte con un nuovo contratto. La sostituzione deve avvenire davanti ad un notaio e possono essere modificati in particolare la durata, lo spread, il tasso e persino il capitale. Le spese che il titolare del mutuo deve sostenere in questo caso sono le seguenti: spese penali per l’estinzione del mutuo precedente, spese di imposta sostitutiva in relazione al nuovo mutuo, spese di cancellazione e di iscrizione dell’ipoteca, spese di istruttoria e perizia e le spese relative all’atto notarile.
La surroga, invece non è una sostituzione ma una trasformazione del mutuo in un nuovo contratto con un altro operatore di importo uguale al capitale residuo del mutuo precedente; possono essere modificati invece lo spread, la durata e il tipo di tasso di interesse. La surroga avviene attraverso un atto pubblico a spese del nuovo operatore bancario scelto, mentre il titolare del mutuo deve sostenere solo le spese relative ad una tassa ipotecaria pari a 35 euro.