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Cos’è il factoring e come funziona?

Negli ultimi anni molte imprese hanno la necessità di ottenere del credito per controllare i flussi di cassa e gestire il business, anche a causa della sempre più crescente difficoltà di riscuotere i pagamenti dei debitori.

Ed ecco che, in questo contesto, il factoring diventa uno strumento fondamentale per le PMI, scopriamo perché.

Factoring: definizione

Secondo la disciplina che regola la cessione dei crediti (legge 1 febbraio 1991, n 52) il factoring (diretto) è un contratto con il quale un’azienda, detta cedente, cede i propri crediti, che derivano dal suo esercizio commerciale, a un’altra azienda, detta factor, che diviene il titolare dei crediti e che si impegna a fornire dei servizi alla cedente (gestione, incasso crediti, finanziamento del cedente, garanzia di inadempimento dei debitori) dietro un corrispettivo, definito commissione di factoring.

Quindi, la società di factoring riscuote l’importo dei crediti in seguito al pagamento di una commissione e, molte volte, fornisce anche finanziamenti all’impresa con anticipi su crediti non ancora scaduti.

Contratto di factoring

Il factoring è un contratto atipico, perché non è regolamentato in modo specifico dal codice civile italiano, ma si basa su un insieme di disposizioni e principi generali di diritto contrattuale.

È un contratto “sui generis” che combina elementi di diverse tipologie contrattuali, come la cessione del credito, il mandato e la prestazione di servizi.

Questo comporta che le parti hanno ampia libertà nel definire le clausole e le condizioni del rapporto, rendendolo particolarmente flessibile e adattabile alle esigenze di finanziamento e gestione del credito delle aziende.

Per poter essere valido, bisogna che si parte dai seguenti presupposti:

  • Chi cede il credito deve essere un imprenditore;
  • Il factor deve essere una società oppure una banca o un intermediario finanziario;
  • I crediti ceduti riguardano contratti stipulati dal cedente durante l’esercizio d’impresa.

Soggetti coinvolti

I soggetti coinvolti nel contratto di factoring sono:

  • Il factor, la parte che si prende carico dei crediti di un’impresa, gestendoli e finanziandoli in anticipo;
  • L’impresa che cede il credito al factor per ottenere liquidità;
  • Il debito ceduto, ovvero l’azienda con la quale l’impresa cedente ha stipulato un contratto di fornitura.

Factoring pro soluto e pro solvendo

Il factoring può essere pro soluto o pro solvendo, e ciò è legato al soggetto in cui ricade il rischio dell’insolvenza del debitore.

Nel primo caso (pro soluto) si intende che il rischio rimane a carico del factor, assicurando cosi il pagamento del credito; nel pro solvendo, invece, il rischio rimane a carico del cedente.

Oltre alla forma di factoring diretto vi è anche il factoring indiretto, che prevede che il factor gestisca i debiti che il cliente (cedente) ha nei confronti di terzi.

Di per sé il contratto di factoring può assumere tre funzioni:

  • gestire i crediti: il factor riscuoterà i crediti da debitori inadempienti;
  • assicurazione: nel caso in cui il factor acquisisca i crediti pro soluto;
  • finanziamento: se il factor anticipa l’importo dei crediti acquistati.

Naturalmente con il contratto di factoring l’imprenditore snellisce molte pratiche che riguardano la gestione commerciale, dando in mano al factor la cura dei propri crediti e la contabilità.

Chi ricorre al contratto di factoring

Il factoring è molto diffuso tra le aziende che operano in settori in cui viene utilizzata la dilazione dei pagamenti ai clienti, tra le PMI che lavorano con la pubblicazione amministrazione, le cui tempistiche di pagamento sono più lunghe e spesso non coincidono con quelle richieste dai fornitori.

L’impresa cedente ottiene l’importo dei crediti ceduti prima che scadono, in cambio di un corrispettivo in più che è il guadagno del factor.

Possiamo quindi dire che dietro le operazioni di factoring c’è un vero e proprio finanziamento che il factor concede all’impresa cedente, per garantirgli la liquidità di cui ha bisogno per pagare i fornitori e portare avanti l’attività, evitando problemi dovuti ai ritardi di pagamento dei clienti.

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