L’accordo bonario tra privati evita che le parti finiscano davanti a un giudice per mettere fine a un contenzioso.
Grazie all’assistenza di un mediatore o degli avvocati, è possibile raggiungere un patto trovando una soluzione in grado di accontentare tutti.
Spesso capita che gli accordi bonari tra privati diventino delle transazioni, con concessioni da entrambe le parti, per porre fine alla controversia.
Cos’è l’accordo bonario?
L’accordo bonario è disciplinato dell’articolo 31-bis della legge Merloni, ed è un procedimento che mira ad evitare che il contenzioso assuma dimensioni molto rilevanti, rendendo molto più difficile la risoluzione.
Nello specifico, due o più parti riescono a mettersi d’accordo senza che la lite finisca davanti all’autorità giudiziaria.
Si parla quindi di accordo stragiudiziale, che viene concluso tramite una scrittura privata, un documento scritto dai soggetti coinvolti.
L’esempio più esplicativo del suo utilizzo è quando una persona deve del denaro a un’altra e, per risolvere la controversia, debitore e creditore decidono di accordarsi stabilendo il pagamento dilazionato con rate di importo minore.
È quindi chiaro che questo tipo di accordo ha l’obiettivo di evitare che un contenzioso si aggravi talmente tanto da richiedere l’intervento del giudice in tribunale.
Qual è la differenza tra accordo bonario e scrittura privata?
In realtà, la scrittura privata serve proprio a mettere nero su bianco l’accordo raggiunto, è il documento che riporta tutti i dettagli con la firma delle parti coinvolte.
C’è comunque una differenza sostanziale tra accordo bonario e scrittura privata:
- L’accordo bonario rappresenta l’intesa, anche in forma orale, che ha portato alla conclusione della controversia tra le parti interessate.
- La scrittura privata, invece, è il documento scritto su carta, o in formato digitale, che deve essere obbligatoriamente firmato per avere valenza ed efficacia.
Possiamo quindi dire che la scrittura privata è solo una delle forme di accordo bonario, che può anche concludersi solo con un’intesa verbale.
Come funziona l’accordo bonario
L’accordo tra le parti può essere raggiunto in forma orale o scritta, quest’ultima si rende indispensabile nel caso di una controversia che riguarda diritti reali, locazioni, immobili e altro. Può essere utilizzato anche per ciò che riguarda delle liti su crediti, proprietà, ecc…
Per andare a buon fine, le parti devono farsi concessioni reciproche, spesso grazie all’aiuto di intermediari legali, che riescono ad aiutarli a un punto di incontro.
Saldo e stralcio
Quando l’oggetto del contenzioso è la riduzione di un debito, si parla di saldo e stralcio. In questo caso, il creditore concede un rimborso più basso del debito iniziale, con possibilità di dilazionare i pagamenti, al fine di rendere possibile il recupero di una parte del credito concesso e che il debitore non è più in grado di restituire totalmente.
Questa possibilità può riguardare privati, ma anche banche ed enti creditori. Spesso, per evitare di procedere con il recupero giudiziale e l’eventuale procedimento esecutivo, si pensa a una risoluzione extragiudiziale del debito.
In questo caso, le possibilità sono due:
- saldo e stralcio, per l’appunto;
- piano di rientro concordato tra le parti.
È possibile ottenere un accordo bonario con la propria banca quando non si riesce a pagare il mutuo o il finanziamento.
È molto importante essere assistiti da un consulente finanziario per contrattare l’accordo e ottenere le migliori condizioni possibili.