Le principali economie sviluppate del mondo sono tutte ufficialmente in recessione. Ciò che accadrà dopo naviga nell’incertezza. Dopo Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, anche l’economia del Canada si è ridotta drasticamente nella prima metà del 2020 a causa della pandemia. La produzione economica canadese è diminuita dell’11,5% tra aprile e giugno, il calo più netto dal 1961 a oggi.
Dopo oltre sei mesi dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus fuori della Cina, è sempre più chiaro che ogni Paese avrà una ripresa economica diversa. L’impatto del virus, la politica di salute pubblica e le misure di stimolo stanno creando percorsi divergenti, con ramificazioni che potrebbero durare anni.
Il Regno Unito è stato il peggiore, con la sua economia in contrazione di oltre un quinto tra aprile e giugno. Anche i Paesi dove il lock down è arrivato prima del Regno Unito hanno subito drammatici rallentamenti economici, con il numero di casi di coronavirus e le decisioni del governo su quando riaprire uffici e ristoranti a dettare l’entità dei danni.
Mentre tutti i paesi del G7 hanno subito il peggior calo del PIL mai registrato, la Francia sembra essere stata colpita più duramente della Germania, in parte a causa della quarantena estremamente dura adottata ad aprile. L’Italia, invece, con la decisione di imporre restrizioni alla circolazione in anticipo potrebbe averla preparata per un secondo trimestre leggermente meno grave di quanto temuto.
Alcuni settori economici statunitensi hanno iniziato a riaprire a maggio, il che significa che il calo non è stato così netto come affermato dalle prime previsioni. Ma ciò potrebbe solo portare a un trimestre più debole da luglio a settembre, soprattutto dato che un picco dei casi negli stati del “Sun Belt2 a giugno ha costretto alcuni funzionari locali a reimporre le restrizioni alla fine dello stesso mese. Alcuni indici mostrano che l’economia statunitense sta attualmente operando al 78%.
Tra le principali economie, la Cina è in modalità di ripresa nel secondo trimestre dopo un calo del PIL tra gennaio e marzo, la sua peggiore performance da decenni. Essendo il fulcro iniziale dell’epidemia e il primo Paese al mondo a imporre misure draconiane per cercare di controllare la diffusione del virus, la Cina è stata la prima grande economia a riaprire. Questo gli ha dato un vantaggio.
La direzione in cui questi Paesi vanno dipende in gran parte dal virus e dalla corsa per un vaccino. Sebbene sia previsto un forte rimbalzo nel terzo trimestre, ciò potrebbe non indicare l’esatta traiettoria nel lungo termine, nonostante le enormi iniezioni di denaro dalle banche centrali e i massicci aumenti della spesa pubblica.
Un rapido aumento dei casi gravi potrebbe spingere i governi a reintrodurre rigide misure di blocco. Ciò minerebbe per la seconda volta la fiducia dei consumatori, ridurrebbe la spesa e gli investimenti e allontanerebbe la ripresa.