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Nonostante l’Italia appartenga al G7, i suoi titoli restano in stasi

L’Italia è una potente economia europea troppo spesso trascurata. Tantissime persone conoscono la reputazione della Germania per quanto riguarda elettrodomestici, automobili e ingegneria di precisione, mentre la Francia ha posizioni di rilievo nell’energia nucleare, nelle armi, nel cibo e nelle bevande.

L’Italia è nota per gli autoveicoli e per la moda di fascia alta, ma la forza della sua economia è spesso sottovalutata. Il Paese è secondo solo alla Germania come centro manifatturiero e la sua produttività supera quella del Regno Unito.

Quest’ultimo dato può sorprendere coloro che, all’estero, hanno un’immagine dell’Italia tratta da programmi televisivi popolari come il commissario Montalbano, in cui i personaggi sembrano trascorrere metà del loro tempo gustando piacevoli e lunghi pranzi a base di pesce.

Per inciso, la produttività dell’Italia supera anche quella del Canada e del Giappone. Questi Paesi non sono scelti a caso: come l’Italia, fanno parte del G7, così come la Germania, la Francia e gli Stati Uniti. Infatti, il G7 comprende sette membri soltanto perché l’Italia chiese l’ammissione al club d’élite dopo che la sua economia superò per breve tempo quella del Regno Unito nel 1987 in un evento noto come “il sorpasso”.

Ma, se l’economia italiana è altamente produttiva e ospita marchi di fama mondiale, perché il suo indice azionario blue-chip, il FTSE MIB a 40 azioni, è in stasi? Attualmente viene scambiato a 1.842,90, scendendo dai 1.953 di un mese fa. L’indice è attualmente scambiato al suo minimo trimestrale, mentre il suo massimo del periodo è stato il 2 luglio, a 2.061,30.

Come è noto, l’Italia è stata particolarmente colpita dal coronavirus e, a un certo punto, ha esaurito i posti ospedalieri. In un arco di tempo più lungo, la sua economia è cresciuta a malapena dall’adozione della moneta unica, l’euro, nel 1999, un fatto che ha alimentato il sentimento anti-Unione europea e ha persino portato a parlare di “Italexit”, una versione italiana della Brexit.

Comunque vada, l’economia italiana farà affidamento su molti dei grandi nomi del FTSE MIB se vuole tornare a crescere in futuro. Le case automobilistiche Fiat e Ferrari sono sul territorio, così come il produttore di pneumatici Pirelli. Sono quotate le banche Mediolanum, Banca Generali e Telecom Italia.

Nel suo più recente controllo sanitario ai sensi dell’articolo IV per l’economia italiana, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha riconosciuto e sostenuto le priorità a breve termine delle autorità che si sono giustamente spostate nella lotta alla pandemia e nel sostegno alla sanità, ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie. Ha anche aggiunto che “l’epidemia ha creato emergenze sanitarie ed economiche che devono essere affrontate con urgenza, amplificando al contempo l’incertezza e i rischi di ribasso. Una volta superata la crisi sanitaria, si è presentata la necessità di attuare un pacchetto completo di misure per stimolare la crescita potenziale e migliorare la resilienza”.

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