Non c’è pace per l’Europa. In un momento così fragile dal punto di vista economico, con una crescita che rischia di sfiorare minimi storici e l’ombra incalzante della recessione, arriva l’ennesima minaccia da parte di Donald Trump, intenzionato a imporre dazi su circa 11 miliardi di dollari di importazioni provenienti dall’Unione Europea. Non solo quella europea, ma anche l’economia mondiale subirebbe un ulteriore colpo.
L’implementazione di eventuali nuovi dazi potrebbe accadere fra qualche di mesi, con stime che parlano di un impatto sugli scambi per adesso abbastanza limitato. Queste notizie potrebbero attenuare il sentimento generale, con ripercussioni sugli investimenti e sulla domanda. La fiducia sull’economia della zona euro è già posizionata al livello più basso del 2016, in quanto è ormai quasi inesistente da oltre un anno.
L’elenco delle importazioni europee comprende gli elicotteri per passeggeri, varie tipologie di formaggi e vini, tute da sci e alcuni modelli di motociclette. Secondo il governo degli Stati Uniti, questa nuova mossa è la risposta alle sovvenzioni concesse all’Airbus SE, diretta rivale della Boeing Co. Nella giornata di martedì, l’indice Stoxx Europe Industrials è sceso dello 0,3% insieme a quello della stessa Airbus SE, in calo dell’1,8%.
In Germania, la principale economia e il principale esportatore dell’eurozona, il settore manifatturiero si è contratto ancora di più, raggiungendo il minino da sei anni a questa parte. Contemporaneamente, l’Italia è sprofondata nella recessione e alcuni paesi si stanno preparando alle ricadute positive sulla Brexit. La Banca centrale europea ha da tempo avvertito dei rischi derivanti dall’aumento del protezionismo, e la minaccia rappresentata dai dazi è un altro problema che i politici devono prendere in considerazione quando si incontreranno a Francoforte questa settimana.
Andreas Scheuerle, famoso economista, ha così dichiarato: “La spirale di escalation nella controversia commerciale tra Stati Uniti ed Europa è agli occhi di tutti. Se le aspettative delle aziende sulle vendite diminuiscono, diminuisce anche la loro volontà di investire o assumere. Questo è il grande pericolo in tutto questo ambaradan”.
La minacce di nuovi dazi arrivano nel momento in cui i membri dell’UE si trovano nella fase finale delle negoziazioni dei termini del mandato per la Commissione europea, braccio esecutivo dell’UE, per iniziare i colloqui sui dazi industriali con l’amministrazione Trump.
Alcuni di questi membri, guidati dalla Francia, sono già scettici sull’effettivo valore di questi negoziati con gli Stati Uniti, approvati lo scorso luglio nel tentativo di evitare i dazi sulle auto che gli Stati Uniti hanno minacciato di applicare. Ciò potrebbe significare che l’ultimo passo intrapreso da Trump è solo una mossa tattica per incoraggiare l’UE a colloquiare.
Aline Schuiling, altra eminente economista, ha dichiarato che “ciò è il segno che il presidente Trump sta cercando di fare pressione sull’Europa. Sta ancora decidendo se applicherà o meno i dazi”.