Influenzata dall’aumento dello spread, a metà settimana la Commissione europea ha affermato che gli squilibri economici e politici italiani rappresentano una reale minaccia per tutta la zona euro. Naturalmente, la Commissione, prima di agire, aspetta di ricevere il programma di riforma da parte del governo italiano.
Ecco quanto dichiarato dalla Commissione: “L’Italia è in una fase di squilibri eccessivi. Il debito pubblico elevato e la produttività poco performante di lunga data potrebbero causare problemi di rilevanza transfrontaliera, in un contesto in cui sono in essere elevati prestiti in sofferenza e alta disoccupazione”.
Negli ultimi due mesi del 2018, UE e governo italiano sono stati al centro di un accesa diatriba per quanto riguarda la Legge di Bilancio, inizialmente respinta dalla Commissione europea in quanto avrebbe causato eccessivi aumenti dei prestiti per coprire quanto promesso dai due partiti di coalizione in campagna elettorale. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto, a patto che il governo italiano abbassasse le sue pretese sul deficit di bilancio, il quale si basava su una previsione di crescita economica troppo ottimistica.
“Nei prossimi anni mancano le premesse per una diminuzione del debito pubblico”, ha affermato la Commissione europea, “in quanto le deboli prospettive macroeconomiche e gli attuali piani fiscali del governo, sebbene meno espansivi rispetto ai piani iniziali, comporterebbero un deterioramento dell’eccedenza primaria”.
L’indebitamento italiano ha avuto un’impennata nella seconda metà del 2018. In quel periodo, gli investitori si sono preoccupati per gli eccessivi prestiti extra utilizzati dal governo per mandare avanti la politica dei tagli fiscali e del rinnovo del sistema pensionistico.
Per la Commissione, il debito pubblico è inevitabilmente destinato ad aumentare nel 2019. Il governo, al contrario, è convinto che scenderà. Stando agli ultimi dati economici, ad aver ragione dovrebbe essere proprio la Commissione.
Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, ha dichiarato: “L’Italia si trova in una situazione particolare poiché è uno Stato con un debito pubblico molto elevato. Quindi, è necessario che venga tenuto sotto controllo, onde evitare crescite deleterie. Come fare? Tramite una credibile strategia a medio termine da iniziare subito”.
Sempre secondo la Commissione, le riforme messe in atto dal Governo Lega-Cinque Stelle si sono arrestate già lo scorso anno. Alcune, come la riforma del sistema pensionistico del precedente governo, sono state completamente cambiate, rendendo meno sostenibili le finanze pubbliche. Il risultato? Minore produttività e minor crescita del PIL.
Mentre le banche italiane hanno ridotto significativamente il numero dei loro crediti inesigibili, continuare a farlo potrebbe essere una sfida pesante in un’economia in rallentamento. Quanto pessimi siano gli squilibri dell’Italia dipende da ciò che il governo farà dopo. L’urgenza è tanto maggiore dato l’indebolimento delle prospettive economiche del nostro paese.