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L’Europa prepara il pugno duro contro le politiche protezionistiche di Donald Trump?

donald trump

La cautela è la strada più sicura che in questo momento l’Unione europea possa percorrere di fronte alle politiche protezionistiche nel sistema commerciale internazionale messe in atto dall’amministrazione Trump. Certo, non è facile tenere a freno l’agitazione dei partner europei degli Stati Uniti, giustamente molto preoccupati.

Purtroppo, tengono sempre banco le controversie commerciali ed economiche tra gli USA e altri paesi. L’intenzione del presidente Trump è quella di esacerbare le tensione fino alle elezioni presidenziali del 2020. Proprio per questo, molti esperti e analisti internazionali ritengono che questo approccio oltranzistico del presidente statunitense sia dettato da ragioni politiche ed elettorali.

Conflitti che, come risaputo, sono dovuti alle imposizione dei dazi su acciaio e alluminio. Una guerra commerciale a tutti gli effetti, che potrebbe ampliarsi maggiormente in futuro ed influenzare i rapporti politici tra Washington e Bruxelles.

Molto probabilmente, gli approcci utilizzati da Germania, Gran Bretagna e Francia alle politiche di Trump non sono stati particolarmente adeguati. Sebbene Emmanuel Macron, Angela Merkel e Theresa May cerchino di gestire la situazione e impedire l’esasperazione delle tensioni con Washington, le persone, i proprietari delle imprese e i partiti di opposizione europei sono molto infuriati con Trump e il governo degli Stati Uniti; cosa che le autorità della troika europea non sono in grado più di controllarla o addirittura di nasconderla.

Se Trump sta continuando ad andare avanti per la sua strada, fregandosene di qualsiasi reprimenda proveniente da molte parti, è in parte colpa della passività dei leader europei. Le timide minacce di ritorsione da parte di Bruxelles non poteva che produrre…nulla.

Nei giorni successivi all’annuncio da parte di Trump sull’imposizione dei dazi, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker minacciò di applicarli sulle merci americane in risposta alla decisione della Casa Bianca. L’intenzione era di colpire in modo profondo l’economia americana, creando non pochi problemi al suo comparto lavorativo. Praticamente, queste minacce non si tramutarono in fatti.

La Merkel, da molti europei vista come donna dal pugno duro, pragmatica e decisa, non si è mostrata tale. La cancelliera tedesca dichiarò che gli stati membri dell’Unione Europea dovevano conferire al commissario europeo un chiaro mandato per chiedere ufficialmente agli Stati Uniti Stati l’esenzione a lungo termine dall’applicazione dei dazi su acciaio e alluminio esportati nel Paese. La Merkel aggiunse: “Certo, pensiamo sia importante che ci siano esenzioni non solo per un periodo limitato di tempo. Finora, abbiamo avuto una posizione molto unita, considerando l’applicazione di questi dazi ingiustificata”.

Intanto, sono mesi che la Casa Bianca continua ad adottare misure antieuropee senza che nessuno dica nulla di concreto. L’impressione è che gli stati membri dell’UE abbiano quasi paura ad affrontare a muso duro gli Stati Uniti. Tutti questi colloqui continui non servono, se non a contrariare ulteriormente l’opinione pubblica europea.

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