Gli attacchi terroristici non solo sono un mezzo “bieco” per uccidere indistintamente, ma creano anche delle enormi problematiche economiche. Il Regno Unito risulta essere il paese che ha subito le maggiori perdite economiche in questo ambito: tra il 2004 e il 2016 la perdita ammonta a circa 43,7 miliardi di euro (38,3 miliardi di sterline) di crescita del PIL.
Questi dati sono stati evidenziati dopo uno studio condotto dall’Istituto di ricerca Rand Europe sugli effetti del terrorismo sulla crescita del PIL in tutta l’Unione Europea, utilizzando la modellizzazione econometrica per stimare il potenziale impatto degli attacchi sull’economia.
Entrando nei dettagli, la ricerca ha messo in evidenza che, mentre gli acquisti fatti dai consumatori rimanevano quantitativamente invariati, gli investimenti tendevano a diminuire a causa del minor valore che le persone danno al risparmio per il futuro. Quindi, un atteggiamento da parte delle aziende verso il comparto economico che muta all’indomani degli attacchi terroristici, con investimenti e spese ridotte.
I cinque attacchi terroristici che si sono verificati nel Regno Unito nel 2017, a Westminster, Manchester, London Bridge, Finsbury Park e Parsons Green, hanno portato potenzialmente a una perdita della produzione economica di 3,5 miliardi di euro. Non solo il Regno Unito: la ricerca ha rivelato come anche la Francia abbia avuto delle perdite negli ultimi 12 anni, pari a 43 miliardi di euro; segue la Spagna, che ha perso 40,8 miliardi. Il costo complessivo per l’UE tra il 2004 e il 2016 è stimato in 180 miliardi di euro.
Il messaggio che filtra attraverso i mass media tradizionali ed i canali dei social è quello di paura; secondo lo studio, è aumentata sensibilmente la quantità di persone e aziende che sono colpite psicologicamente, con il conseguente impatto negativo sul comportamento economico.
Marco Hafner, economista della RAND Europe e colui che ha guidato l’analisi, ha dichiarato: “Un chiaro messaggio del rapporto è che gli attacchi terroristici possono portare a una serie di effetti psicologici che fanno sì che le persone e le aziende cambino i loro comportamenti economici. Ad esempio, alcune persone potrebbero valutare meno il loro futuro e vivere di più il momento”.
Gli atti terroristici hanno quindi un impatto deciso su come le persone consumano e risparmiano, con il potenziale di un aumento dei consumi ma contemporaneamente la diminuzione dei tassi di risparmio e di investimento da parte delle aziende. Le perdite economiche di tutta l’Eurozona diventano evidenti. Sempre Hafner ha aggiunto che “trauma emotivo e devastazione fisica a parte, ci sono impatti negativi sulla crescita economica nei paesi colpiti dagli attacchi terroristici, con notevoli perdite del PIL”.