La popolazione cipriota verrà chiamata alle urne il 4 febbraio per scegliere un nuovo leader in grado di sovrintendere alla ripresa economica dell’isola del Mediterraneo. Il tutto accade quasi sei anni dopo che il paese si era avvicinato al collasso finanziario. Il presidente in carica Nicos Anastasiades, 71 anni, affronterà Stavros Malas, candidato indipendente sostenuto dal partito di sinistra Akel, nel ballottaggio dopo aver ottenuto domenica il 35,5% dei voti contro il 30,3% ottenuto dal rivale.
“Una rielezione di Anastasiades significherà continuità nell’attuale politica economica”, ha detto Sofronis Clerides, professore di economia all’Università di Cipro. “La campagna di Malas è stata molto cauta ed ha evitato grandi promesse; tuttavia, il grande punto interrogativo è come gestirà la sua posizione indipendentista con il partito Akel”.
Ricordiamo che Cipro è passata da virus in grado di distruggere la zona euro nel 2013, quando fu imposto un prelievo sui depositi e introdotto controlli sul capitale nell’ambito di un salvataggio di 10 miliardi di euro, ad un modello di integrità economica.
Nel giugno 2012, il paese divenne il quinto membro dell’Eurozona a richiedere aiuti internazionali. Al momento dell’elezione di Anastasiades nel 2013, Cipro era stata esclusa dai mercati per quasi due anni, con istituti di credito come Bank of Cyprus e Cipro Popular Bank che avevano perso 4,5 miliardi di euro a causa della crisi economica greca. Cipro aveva bisogno di un piano di salvataggio per ricapitalizzare e finanziare il governo.
Il paese ha chiuso col programma di aiuti nel marzo 2016 dopo aver utilizzato solo 7,3 miliardi di euro del prestito totale. L’economia di Cipro è cresciuta del 3,7% nel 2017 e, secondo le ultime stime, crescerà del 2,9% nel 2018. Il turismo ha avuto un boom notevole, con un aumento del 15% dei turisti lo scorso anno, mentre il commercio al dettaglio e all’ingrosso insieme all’ediliza stanno anch’essi guidando la ripresa economica.
Per quanto riguarda il discorso della riunificazione dell’isola, Anastasiades ha detto che rimane una priorità e se sarà rieletto continuerà a cercare di risolvere la questione dopo che gli ultimi colloqui per riunificare il paese si sono conclusi a luglio senza nessun accordo. Malas, di contro, ha affermato che la soluzione alla questione senza l’appoggio dell’elettorato cipriota porterebbe a gravi disordini interni. Nonostante la pressante questione della riunificazione, l’economia è sempre la principale preoccupazione per gli elettori.
Harris Papageorgiou, manager di Noverna Analytics & Research di Nicosia, ha dichiarato che “il problema della riunificazione non interessa molto alla popolazione, né adesso e né in futuro”.