A partire dal 2017 il diritto camerale, cioè la somma che i soggetti iscritti al Registro delle Imprese corrispondono alla Camera di Commercio di appartenenza, subirà un netto taglio. Per il prossimo anno è prevista infatti una diminuzione del 50% dell’importo, pertanto bisognerà provvedere a ricalcolare quanto ogni impresa dovrà poi versare alla Camera di Commercio.
La diminuzione di questo balzello è stata stabilita dal decreto di Riforma della Pubblica Amministrazione 90/2014. Già in passato l’ammontare del diritto camerale era stato oggetto di una revisione al ribasso, ma dal 2017 in poi il suo importo subirà un ulteriore calo per gioia di tutte quelle imprese che vedono in questo, un altro, ennesimo balzello all’italiana che grava sulle loro spalle. La revisione del diritto camerale corre peraltro di pari passo con un decisivo taglio delle Camere di Commercio stesse, visto e considerato che nel testo di Riforma è previsto anche che questi enti passino da 105 a 60 unità con l’obiettivo di risparmiare e ottimizzare le risorse.
A quanto ammonta il diritto camerale
Per capire quanto si andrà a pagare è sufficiente prendere come riferimento la cifra che si è dovuta pagare l’ultima volta e tagliarla semplicemente della metà! L’importo del diritto camerale varia in ogni caso a seconda del tipo di impresa di cui si parla: le norme prevedono infatti un importo minimo per le imprese individuali iscritte nella sezione speciale, fino a far toccare punte di oltre 100€ per quel che riguarda le imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria, le società semplici non agricole e le società tra avvocati.
Per i soggetti diversi da quelli che hanno un diritto camerale “fisso”, il nuovo ammontare potrà essere determinato sulla base del fatturato complessivo che conseguito nell’esercizio precedente (basta applicare le aliquote previste dal Decreto interministeriale dell’aprile 2011 e dimezzare appunto l’importo che ne risulterà).
Scadenza dei pagamenti
La scadenza del diritto camerale 2017 per le nuove imprese è fissata a 30 giorni dal momento in cui si è presentata la richiesta di iscrizione al Registro delle Imprese, mentre per quel che riguarda imprese già iscritte la scadenza del balzello coincide con il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi (anche questo oggetto di revisione, visto e considerato che il Decreto Fiscale 193/2016 ne ha spostato la data dal 16 al 30 giugno).