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Irpef, riforma già in Stabilità? Ecco come cambieranno gli scaglioni

tasse 2012Inizialmente il governo aveva annunciato che la riforma delle aliquote Irpef sarebbe stata introdotta solo nel 2018, ma ultimamente sembra che il clima sia leggermente cambiato: il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan infatti ha aperto alla possibilità di inserire la riforma degli scaglioni Irpef già nella legge di Stabilità di ottobre, anche se poi il cambiamento diverrà attuativo concretamente solo dal 2018.

In pratica si dovrebbe ripercorrere lo stesso iter che è stato scelto per la riforma dell’Ires: l’abbassamento al 24% dell’aliquota Ires era stato inserito nella manovra dello scorso anno, ma poi sarà soltanto dal 1 gennaio 2017 che il cambiamento entrerà ufficialmente in vigore. Questo sistema piace perché da una parte non costringe l’erario a dover trovare i fondi per far fronte all’intervento, e dall’altra perché dà modo al governo di promettere a fatti e non a parole quella che è sempre stata una misura molto attesa.

Ma come potrebbero cambiare gli scaglioni Irpef? Al momento il governo starebbe valutando due possibili interventi: o ridurre gli scaglioni da 5 a 3 mantenendo invariate le aliquote, oppure tagliare direttamente le aliquote Irpef. In entrambi i casi l’obiettivo sarà comunque quello di ridurre il peso del Fisco su quello che è il cosiddetto ceto medio, il più colpito dalla crisi che dal 2008 in poi ha visto coinvolta l’Europa intera ed in particolar modo i Paesi del Mediterraneo.

L’unica proposta pubblica e “ufficiale” è comunque quella avanzata dal viceministro all’Economia Zanetti, che nel merito ha elaborato un possibile progetto di riforma: aliquota del 23% per redditi da 0 a 15mila euro, aliquota del 27% per redditi da 15.001 a 75mila euro e aliquota del 43% su redditi superiori a 75mila euro.

In pratica il ceto medio verrebbe tutto uniformato a una flat tax del 27%, producendo un costo per le casse dello Stato che in una fase iniziale dovrebbe aggirarsi attorno ai 9 miliardi di euro e che a regime costerebbe sui 12 miliardi. Le famiglie percepirebbero in questo caso un consistente risparmio: un lavoratore con reddito annuo da 40mila euro, per esempio, risparmierebbe 1320 euro; un reddito da 50mila euro avrebbe 2430 euro in tasca in più, mentre un reddito annuo da 60mila euro potrà contare su 3500 euro di minori tasse.

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