- Bonus 80 euro per le pensioni minime: qual è l’idea?
- Ipotesi bonus 80 euro per le pensioni minime: le reazioni
Il premier Matteo Renzi ha annunciato di essere al lavoro affinché il bonus 80 euro, già concesso ai lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 1.500 euro al mese e ai membri delle forze dell’ordine, possa venire esteso anche alla platea dei pensionati che percepiscono la pensione minima. Si tratterebbe quindi di aumentare le pensioni attualmente più basse per provare a ridar fiato a tutti quegli anziani costretti, ancora oggi, a doversi confrontare con una disponibilità di portafoglio davvero molto limitata.
E se da un lato c’è un premier Renzi intenzionato a percorrere questa strada, dall’altro c’è chi come il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti preferisce frenare. Ma non solo il Governo, poiché anche le forze politiche e sindacali si sono praticamente spaccate su questa ipotesi, dando modo di credere che la battaglia degli 80 euro per le pensioni minime sia tutt’altro che semplice da governare!
Bonus 80 euro per le pensioni minime: qual è l’idea?
L’aumento delle pensioni minime rappresenta da sempre uno dei temi più caldi per l’agenda politica, soprattutto perchè i dati che mettono a confronto il reddito percepito dai pensionati italiani con quello su cui possono contare i pensionati europei sono a dir poco impietosi. E infatti, quanto meno a parole, sono tutti quanti d’accordo sul fatto che occorra rivedere i trattamenti pensionistici più deboli. Tutto ciò però si scontra con le scarse risorse finanziarie a disposizione del Governo, ed è proprio per questo motivo che molti attori della scena politica-economica italiana preferiscono rimandare al mittente la proposta del bonus 80 euro per le pensioni minime e rivedere un po’ l’ordine delle priorità.
Il viceministro Zanetti, ad esempio, ha confessato che se proprio si dovessero utilizzare questi 2,5 / 3,5 miliardi di euro (perchè è così che verrebbe a costare il provvedimento), riterrebbe di gran lunga preferibile impiegarli per rivedere la riforma Fornero sulle pensioni concedendo degli spiragli di flessibilità in termini di uscita anticipata dal lavoro che fino ad ora non sono ancora stati introdotti. Eventualmente, ha affermato Zanetti, questo tesoretto lo si potrebbe anche pensare di impiegare non tanto a favore di chi bene o male un reddito ce l’ha, ma a favore di chi invece non ha né pensione, né reddito, né un posto di lavoro su cui poter contare. L’ordine delle priorità stilato dal viceministro all’Economia è insomma molto diverso rispetto a quello su cui insiste invece Renzi, ed è su questo che le discussioni si stanno scaldando.
Ipotesi bonus 80 euro per le pensioni minime: le reazioni
Come dicevamo, il primo a frenare sull’ipotesi di erogare il bonus 80 euro anche ai beneficiari di pensione minima, è il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti secondo cui: “Senza un ordine di priorità si rischia di affiancare all’esasperato populismo di opposizione, che affligge il nostro paese, un populismo di Governo di cui non abbiamo bisogno. E’ chiaro che aumentare le pensioni minime è un desiderio non solo di questo Governo ma anche di quelli precedenti. Ma è anche chiaro che bisogna darsi delle priorità. Per quanto riguarda noi è chiarissimo confermare le riduzioni fiscali a favore di chi lavora e produce, scongiurare in modo più definitivo le clausole di salvaguardia che gravano sul Paese. E soltanto poi prendere in mano la parte pensioni mettendo però in fila le questioni e cioè, innanzitutto, pensare a chi non ha né un lavoro né una pensione. Dopo di che, certo, pensare a chi vuole arrivare alla pensione un po’ prima e a chi la vorrebbe avere un po’ più alta”.
Critiche anche dalle opposizioni e dal mondo sindacale, mentre a dirsi favorevole alla proposta del premier Renzi è il ministro del Lavoro : “Sono d’accordo con quanto detto dal premier Renzi. Questo è un tema che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa; naturalmente questo è un tema che va affrontato all’interno della Legge di Stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all’utilizzo delle risorse; sono favorevole naturalmente al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento. Lo dovremo vedere dentro a questo contesto generale di equilibrio della nostra economia e del nostro bilancio”.