- Come funziona il contratto di stage
- La Retribuzione nel contratto di stage
- La Durata del contratto di stage
Lo stage è una particolare forma di contratto che permette l’inserimento del mondo del lavoro da parte del soggetto interessato. Non è però possibile definire lo stage alla stregua di un vero e proprio contratto di lavoro, poiché si tratta più correttamente di un’esperienza lavorativa finalizzata alla formazione dello stagista che può in via del tutto eventuale tramutarsi in occupazione lavorativa. Data la sua particolarità e anche la sua importanza, vediamo quindi come funziona il contratto di stage, qual è la sua retribuzione, la durata, i contributi, i permessi e le ferie concesse.
Come funziona il contratto di stage
Abbiamo già detto che lo stage non può essere definito un vero contratto di lavoro in quanto il suo obiettivo principale è semmai quello di formare lo stagista e dargli un’occasione maggiore di venire inserito nel mercato del lavoro.
Lo stage viene perciò attivato se c’è una sorta di accordo tra un ente promotore e un ente ospitante: in questo senso l’ente promotore può essere l’Università, la scuola di istruzione superiore, il centro per l’impiego, il centro di formazione professionale, un consulente del lavoro o delle cooperative sociali che avendo sotto di loro e in diverse forme delle persone intenzionate a formarsi professionalmente, nutrono l’interesse di trovare un ente ospitante che possa permettere tutto quanto ciò. L’ente ospitante è pertanto l’ente deputato a formare lo stagista e può essere sia un ente privato che un ente pubblico.
Quando i due enti raggiungono l’accordo si definisce il cosiddetto progetto formativo nel quale, di norma, vengono indicati la durata dello stage, l’orario di lavoro, gli obiettivi e gli obblighi che lo stagista deve impegnarsi a rispettare.
La Retribuzione nel contratto di stage
Dal momento in cui non può essere definito al pari di un vero contratto di lavoro, in genere un contratto di stage non prevede alcuna retribuzione a favore dello stagista. Nell’accordo tra le parti può tuttavia essere pervista una indennità di partecipazione che sulla base delle linee guida non va al di sotto dei 300 euro lordi mensili (sta poi all’ente ospitante, eventualmente e secondo un atto del tutto spontaneo e libero, decidere di riconoscere un qualcosa in più a favore dello stagista). Il denaro percepito sotto forma di indennità di partecipazione, a livello fiscale viene assimilato al pari di un reddito da lavoro dipendente anche se a differenza di quest’ultimo non comporta la perdita dello stato di disoccupazione da parte del soggetto beneficiario.
Il motivo per cui non parliamo di una prestazione in denaro un po’ più consistente è da ricercare nella natura el contratto di stage: in quest’ottica, lo stagista è come se venisse ripagato dalla formazione che sta ricevendo da parte dell’ente ospitante.
La Durata del contratto di stage
Per quanto attiene il discorso della durata dello stage, le ultime disposizioni di Legge prevedono tempistiche destinate a variare a seconda dello stage che viene di volta in volta attivato. In linea di massima lo stage deve essere:
- non più lungo di 6 mesi nel caso in cui si tratti di un tirocinio formativo e di orientamento;
- non più lungo di 12 mesi nell’ipotesi di tirocinio di inserimento e di reinserimento nel lavoro;
- non più lungo di 12 mesi per quanto riguarda tirocinio a favore dei soggetti più svantaggiati, fatta eccezione per i tirocini messi a punto per i disabili i quali possono avere una durata protratta fino a 24 mesi.
Come funzionano ferie, permessi e contributi nel contratto di stage
Non trattandosi di un contratto di lavoro vero e proprio, il contratto di stage non prevede il versamento di contributi utili al calcolo della pensione; e non matura neanche alcun permesso, né ferie e né è previsto che venga svolto dietro percepimento di una indennità. L’unica forma di tutela che è stata pensata per lo stage è l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro gestita dall’Inail.