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Super ammortamento nella Legge di Stabilità 2016: di che si tratta?

Provvedimento sostenuto con enfasi dalla componente liberal del Governo Renzi, il super ammortamento è stato ufficialmente introdotto con la Legge di Stabilità 2016. A confermarlo è stato lo stesso primo ministro mediante una presa di parola in quel di Unindustria Treviso e successivamente nella conferenza stampa del Consiglio dei Ministri del 15 Ottobre. Secondo il premier, il super ammortamento è una di quelle misure che il Governo ha deciso varare con enfasi per promuovere il rilancio degli investimenti e, di riflesso, per sostenere politiche attive in fatto di occupazione.

Che cos’è il super ammortamento 2016

Dietro questo nome si cela una misura che diventa operativa grazie alla Legge di Stabilità 2016. Si tratta di un piano tramite il quale alle aziende che investono in beni strumentali, viene concesso l’ammortamento del relativo bene in misura del 140 per cento anziché del 100 per cento come accadeva fino ad ora. Come si traduce tutto ciò in termini di spesa? Circa 1 miliardo di euro di costo per un anno di durata.

Super ammortamento 2016: come funziona nel dettaglio

Ma entriamo un po’ più nel vivo della questione. Il super ammortamento è un metodo tramite il quale vengono riconosciute importanti agevolazioni fiscali sugli investimenti produttivi effettuati da determinate tipologie di aziende; agevolazioni che però si ritengono valide in particolar modo per investimenti fatti sugli impianti e i macchinari strumentali utili allo svolgimento dell’attività. Detto terra terra, con il super ammortamento le aziende possono dedurre una quota fiscale di ammortamento per una misura maggiore rispetto a quanto sarebbe stata prevista normalmente.

Il meccanismo che si vuol introdurre riprende il modello francese progettato dalla “legge Macron”: ciò significa che per le quote di ammortamento il costo del bene viene gonfiato del 40 per cento rispetto al suo effettivo valore di acquisto. Pertanto sotto un punto di vista civilistico il bene continua ad essere oggetto di un normale ammortamento con tanto di aliquote ordinarie, mentre invece sotto un punto di vista fiscale ha luogo una variazione della base imponibile sulla quale si calcoleranno le imposte.

Facciamo un esempio pratico. Se l’azienda di Pincopallino acquista un macchinario per un costo che al netto di IVA è di 10.000 euro e il relativo coefficiente ammonta al 10% per 10 anni, con l’eventuale approvazione del super ammortamento l’azienda di Pincopallino avrebbe il diritto di dedurre fiscalmente il 14 piuttosto che il 10%.

Super ammortamento 2016: i lati di ‘ombra’ che vanno chiariti

Per quanto la misura sia obiettivamente favorevole alle imprese e per questo considerata certa sia dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, sia dal ministro dell’Economia Padoan sia dal presidente del Consiglio Renzi, rimangono ancora a galla alcune questioni da chiarire. Come la definizione più precisa dei soggetti beneficiari, come il periodo di riferimento nell’ambito del quale va ritenuto valido questo nuovo meccanismo di calcolo, e come le risorse che sono necessarie per far fronte a un intervento di questo genere.

Allo stato attuale delle cose, per quanto riguarda i soggetti beneficiari, il MEF prevede che i benefici del super ammortamento siano garantiti a tutte le aziende che effettuano investimenti produttivi utili al proseguimento dell’attività. Nei mesi scorsi si parlava invece di un intervento poggiato su basi territoriali (ipotesi poi fatta decadere per non incorrere in un “aiuto di Stato” vietato dalla normativa UE). Decaduta anche l’ipotesi di legare il super ammortamento a criteri dimensionali per evitare che l’agevolazione potesse diventare troppo discriminatoria sia un senso che nell’altro.

Per quanto attiene poi il periodo di riferimento e le risorse da sbloccare per finanziare questo genere di intervento, lo stesso Renzi ha parlato di un’agevolazione fiscale volta ad entrare in circolo e a concludersi nello stesso anno 2016 e che, sulla base di questo, richiederà un esborso pari a 1 miliardo di euro da parte delle casse statali.

Pressione fiscale sulle imprese: la roadmap del Governo

E se nell’immediato la misura di un super ammortamento per imprese e liberi professionisti trova sicuramente più spazio, l’esecutivo ha fatto sapere in più occasioni di voler mettere mano anche ad altre misure volte a favorire gli investimenti. Sempre Enrico Zanetti, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha recentemente affermato di impegnarsi per rendere permanente il minor costo dei contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli a termine.

Mentre lo stesso Renzi ha ribadito di voler tenere impegnato il Governo anche sulla riduzione dell’aliquota IRES che colpisce il reddito delle società, e più nello specifico di trascinarla su una soglia assai più competitiva anche rispetto a quella vigente nei Paesi big d’Europa. Contestualmente non sono escluse ulteriori misure volte all’alleggerimento dell’IRAP, già reso più lieve dalla Legge di Stabilità 2015 che su questo balzello introdusse uno sconto relativo alla parte del lavoro dipendente.

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