- Rc auto in Italia: le ragioni del caro prezzi
- Prezzi dell’Rc auto in lieve calo: il trend migliora
- Cambiare compagnia assicurativa? Risparmi fino al 22%
Le tariffe Rc auto sono in progressivo calo ma continuano a rimanere le più alte di tutta Europa: è questo quanto emerge dai dati forniti dall’Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Ma per quale motivo continuiamo a vivere questa situazione e le nostre Rc auto detengono da anni il primato del caro prezzi?
Rc auto in Italia: le ragioni del caro prezzi
Come ha spiegato anche Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass, nella determinazione del premio di assicurazione concorrono molti fattori primo tra i quali “l’abnorme presenza di frodi perpetrate ai danni delle compagnie da una minoranza, cospicua e aggressiva, di assicurati”. Per contrastare le frodi e di conseguenza abbassare i prezzi è perciò necessario dare una spinta all’Archivio Integrato Antifrode dandogli ulteriore modo di comunicare con le compagnie assicurative sparse nel Belpaese (attualmente, infatti, le ispezioni hanno dimostrato come le imprese non siano ancora adeguatamente pronte sotto il profilo infrastrutturale).
Ma anche le imposte, tanto per cambiare, hanno la loro bella dose di colpa in questo circolo vizioso. Il gettito di imposta che grava su un singolo premio arriva persino al 26.5% del totale: la quota viene ripartita tra il Servizio Sanitario Nazionale nella misura del 10.5% e le Province per il rimanente 16%. Anche sotto questo punto di vista siamo i primi in Europa, tanto è vero che un peso di questa entità fa sì che le tasse siano abnormi e i premi i più costosi. E dal momento in cui le imposte sono variabili in relazione a decisioni del tutto arbitrarie, è facile immaginare un aumento che col passare degli anni è evidentemente destinato al rialzo (anche se ci si augura un’inversione di marcia già nel breve periodo).
Prezzi dell’Rc auto in lieve calo: il trend migliora
Alla luce di questi dati la situazione sembrerebbe drammatica (e in effetti lo è per davvero), anche se qualche timido segnale incoraggiante sta effettivamente arrivandoci: l’Ivass rende noto che il prezzo dell’Rc auto è diminuito di quasi l’8% rispetto all’anno precedente. Di cosa è merito questo timido ma senz’altro utile trend? Sicuramente alla concorrenza che ha spinto le compagnie ad offrire la migliore soluzione al prezzo più basso, ma anche alla riduzione dei risarcimenti dovuti alle microlesioni da incidenti: rispetto allo scorso anno il fenomeno delle microlesioni è diminuito del 17% e addirittura di un terzo rispetto al 2011!
Secondo Rossi, se il trend dovesse proseguire su questa scia potremmo essere in grado di annullare il divario che ci separa dal resto dei Paesi europei entro il 2020. Per incentivare la discesa delle tariffe, inoltre, si stanno ponendo al vaglio diverse altre ipotesi: l’introduzione del risarcimento in forma specifica (laddove l’assicurato verrebbe dirottato verso dei carrozzieri convenzionati con le compagnie d’assicurazione), la lotta alle frodi e la proposta di montare dei dispositivi di controllo (altrimenti noti come scatola nera) all’interno delle autovetture.
A tal proposito il presidente dell’Ivass si augura che il Ddl concorrenza attualmente sotto l’esame del Governo abbia il coraggio fissare degli “obiettivi condivisibili: rafforzare la trasparenza e la comparabilità dei prodotti offerti dalle compagnie, contenere i costi per il sistema e contrastare le frodi”.
Cambiare compagnia assicurativa? Risparmi fino al 22%
Nel frattempo, proprio in forza del fatto che le tariffe siano leggermente calate, è già possibile riuscire a risparmiare su questo fronte. La migliore via per il risparmio è senza ombra di dubbio quella legata al cambio della compagnia assicurativa: spostarsi da una realtà all’altra, infatti, dà modo di risparmiare fino al 22% dell’attuale polizza! Anche Rossi ha confessato che in Italia si son fatti progressi sul terreno della concorrenza e della diversificazione dei prodotti, tanto è vero che la mobilità degli utenti non è che una prova e al tempo stesso una spinta motivazionale di tutto quanto ciò. Secondo il parere di Rossi, “un assicurato su sei ha cambiato compagnia lo scorso anno, spostando una riduzione di prezzo nella misura del 22% rispetto al contratto precedente”.
Tra l’altro la liberalizzazione del settore ha sostanzialmente aperto le porte anche a delle realtà operanti in rete: i comparatori di prezzo che stanno proliferando sul web hanno consentito, consentono tuttora e consentiranno in futuro di approfittare di importanti occasioni di risparmio. Reperire portali specializzati in materia è un vero e proprio gioco da ragazzi, tant’è che alcuni nomi noti e autorevoli circolano abitualmente anche in televisione con lo scopo di attrarre un numero sempre maggiore di utenti: grazie ai comparatori possiamo finalmente avere una panoramica completa dei prezzi vigenti sul mercato assicurativo, approfondendo anche i nomi delle compagnie che offrono suddette tariffe e delle condizioni che mettono in pista a fronte dei loro preventivi.