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Rimborsi IRPEF 2015: i tempi previsti per gli accrediti

Come ogni inizio estate, anche quest’anno inizia ad avvicinarsi la scadenza per la presentazione del Modello 730 e, di conseguenza, inizia a farsi pressante l’esigenza di sapere quando i contribuenti incasseranno i rispettivi rimborsi. D’altra parte le norme prevedono che quanti hanno presentato la dichiarazione dei redditi e il relativo Modello 730, abbiano diritto a ricevere un determinato credito sulle imposte versate durante il 2014: il cittadino italiano ha la possibilità di sfruttare tale credito a titolo di compensazione oppure a mo’ di rimborso anche se, come noto, la formula solitamente più diffusa è senz’altro la seconda!

Rimborsi IRPEF 2015: entro quanto arriveranno?

La prassi prevede che i rimborsi dell’IRPEF vengano accreditati direttamente nella busta paga del mese di Luglio e nella pensione di Agosto per quel che riguarda appunto i pensionati; queste date però sono sempre state piuttosto discrezionali, tanto è vero che non sono pochi coloro i quali alla fine dei fatti si son visti accreditare le somme dovute anche più in là col tempo.

E se la possibilità del ritardo non è mai stata del tutto scampata, c’è anche da dire che quest’anno la situazione sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente. L’introduzione del Modello 730 Precompilato, la proroga messa in atto per la sua presentazione e la decisione di apportare delle modifiche e delle integrazioni a questo Modello già compilato dall’Agenzia delle Entrate sono fattori che concorrono a far ritardare i tempi degli accrediti.

Sì, ma di quanto tempo parliamo? Purtroppo nulla di irrilevante: nei casi più seri si potrebbe correre il rischio di ottenere i rimborsi entro 6 mesi dalla data di scadenza della presentazione, vale a dire in vista di Gennaio o addirittura Febbraio 2016. Questo è sostanzialmente lo scotto da pagare per l’introduzione di un Modello 730 Precompilato che anziché agevolare sembra aver creato invece diversi intoppi burocratici; questa condizione è però legata al fatto che l’introduzione di questa piccola grande rivoluzione ha preso vita proprio quest’anno e quindi si ritrova a dover fare i conti con una sorta di “stabilizzazione”. Dal prossimo anno in avanti, a meno che non ci siano ulteriori cambiamenti sotto questo punto di vista, l’ipotesi dei ritardi dovrebbe essere scampata e tutto ritornare come di norma.

Rimborsi IRPEF 2015: e per chi non ha sostituto di imposta?

A partire dallo scorso anno anche i contribuenti che non hanno un datore di lavoro a fargli da sostituto di imposta o quelli che sono rimasti privi di un posto di lavoro si vedono riconosciuta la possibilità di presentare il Modello 730. In questo caso è l’Agenzia delle Entrate a conguagliare le somme dovute e le modalità previste per questa fattispecie parlano chiaro: l’accredito avviene direttamente sul conto corrente bancario o sul conto corrente postale del contribuente o, per chi lo richiedesse, potrebbe altresì aver luogo per mezzo di bonifico domiciliato presso Poste Italiane o tramite vaglia cambiario della Banca d’Italia.

Per quanto riguarda i tempi, i rimborsi per i contribuenti privi di un sostituto di imposta si allungano non di poco rispetto ai tempi previsti per i contribuenti ordinari. Fino all’anno scorso i rimborsi, tanto per darci un metro temporale, pervenivano entro la fine dell’anno. E anche qui l’introduzione del Modello 730 Precompilato non aiuterà di certo: se i ritardi – così come abbiamo già visto – sono dietro le porte pure per i contribuenti ordinari, figurarsi per quanto attiene queste altre casistiche!

Rimborsi IRPEF 2015: cosa accade per accrediti oltre i 4000 euro

C’è poi un’altra eventualità di cui tener conto, vale a dire quella che vede il contribuente nella posizione di dover beneficiare di rimborsi superiori ai 4.000 euro. E’ evidente che parliamo di somme niente affatto irrisorie e che, proprio per questo, devono dapprima essere controllate attraverso un’attenta analisi procedurale. Ciò vuol dire che il contribuente che deve ricevere accrediti così alti deve necessariamente aspettare un po’ affinché le procedure documentino e comprovino la legittimità di un rimborso di tale entità e, nel caso in cui dovessero farlo, la Legge stabilisce che queste somme debbano essere erogate entro sette mesi a partire dalla data di scadenza per la presentazione del 730.

Detrazioni Modello 730: le principali spese scaricabili

Ricordiamo che di tanto in tanto le norme relative a detrazioni, deduzioni, bonus, addizionali e voci varie che in qualche modo riguardano la compilazione del Modello 730 possono cambiare in vista di apposite leggi. Come di consueto però, anche quest’anno si ritengono valide le detrazioni per i familiari a carico (ovvero per quei familiari che non hanno prodotto un reddito superiore ai 2.840,51 euro), le detrazioni per i premi assicurativi, le deduzioni per l’acquisto di immobili destinati all’affitto, le deduzioni per chi vive in affitto o in alloggi sociali, le detrazioni per gli under che affittano terreni agricoli, le detrazioni per le spese mediche sostenute nell’anno, le detrazioni per le spese di recupero del patrimonio edilizio, quelle sostenute per la ristrutturazione di immobili e per interventi di riqualificazione energetica, le detrazioni per le erogazioni liberali effettuate a favore di Onlus e partiti politici e così via.

Tra le novità di quest’anno trova spazio il bonus IRPEF da 80 euro che in forza della dichiarazione può essere opportunamente ricalcolato a seconda di eventuali variazioni di reddito; ma un’altra novità di primo piano riguarda l’introduzione di una scheda destinata al 2 per mille, ovvero a quella parte di imposte che il contribuente può volontariamente scegliere se destinare a un partito politico o se invece lasciare nelle mani dello Stato.

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