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Licenza tabacchi: come aprire una tabaccheria

Molti di noi sognano di aprirsi un’attività tutta loro: c’è chi aspira a divenire un ristoratore di qualità, chi aprire un rinomato bed and breakfast, chi preferisce navigare il settore informatico e chi invece ha come sogno nel cassetto quello di aprirsi una tabaccheria. Avviare un’attività di questo genere non è affatto difficile se si ha a disposizione il capitale necessario da investire e se si seguono scrupolosamente tutte le norme previste dall’ordinamento vigente.

Licenza per tabacchi: presentazione della domanda

Oggi giorno è possibile aprire una tabacchiera partendo da zero ma anche prenderne in gestione una già avviata: in entrambi i casi è comunque necessario avere la licenza per tabacchi rilasciata dai monopoli di stato solo dopo che il soggetto interessato abbia provveduto a consegnare una specifica domanda presso gli uffici AAMS della Regione (attenzione: questa richiesta va effettuata entro i primi tre mesi dell’anno solare poichè se si lasciano scadere i termini sarà necessario attendere tutto l’anno affinché la domanda possa venire ripresentata!); diverso è invece il discorso nel caso in cui dovessimo acquistare un’attività già in essere: in questo caso sarà sufficiente un semplice passaggio di proprietà dal vecchio al nuovo proprietario effettuato dinanzi un notaio abilitato.

La domanda per la licenza a cui abbiamo fatto riferimento poc’anzi deve essere compilata in ogni sua minima parte e nel caso in cui dovesse dar vita ad una risposta affermativa, ci consentirebbe di partecipare ad un’asta pubblica indetta nel luogo e nella giornata comunicataci dall’ente preposto. Solitamente la risposta affermativa viene attesa per il mese di aprile, ma non è affatto escluso che l’AAMS possa non ritenere opportuno darci il via libera: una risposta negativa può essere dovuta ad una errata compilazione della domanda, alla scelta non idonea della zona presso la quale si intendeva aprire l’attività o, caso ancor più probabile, per non aver rispettato i criteri delle distanze stabilito dalla legge.

Licenza per tabacchi: i requisiti da rispettare

Insomma, la strada dei requisiti ai quali attenersi si annuncia particolarmente in salita. Tra i tanti parametri a cui occorre fare riferimento, però, ce n’è uno che è senz’altro il più insidioso di tutti: quello delle distanze. Per ottenere la licenza è infatti necessario rispettare i limiti territoriali che variano di comune in comune (per lo più sulla base della popolazione residente all’interno dei confini).

Una nuova tabaccheria viene approvata solo quando questa la si vuol posizionare ad una determinata distanza dalla rivendita più vicina già in attività: questa distanza deve essere superiore ai 300 metri per quanto riguarda i comuni fino a 30.000 abitanti, ai 250 metri per comuni con popolazione compresa tra i 30.001 e i 100.000 abitanti, ed ai 200 metri qualora gli abitanti del comune superino quota 100.000. Per quanto riguarda i comuni più piccoli, ovvero quelli con una popolazione che non supera i 10.000 abitanti, l’apertura di una tabaccheria deve invece predisporsi solo a 600 metri di distanza dall’attività più vicina ed al tempo stesso rispettare la proporzione di una attività ogni 1.500 abitanti.

In ultimo occorre precisare un’annotazione di estrema importanza, soprattutto qualora l’obiettivo fosse quello di aprire un’attività di questo genere all’interno di un comune con meno di 30.000 abitanti: per quanto concerne territori di questo tipo infatti, le norme stabiliscono che vada indetto un concorso privato e in caso di condizioni di parità tra più soggetti, che siano privilegiati soggetti con invalidità al 40%, invalidi di guerra e famiglie con tanti figli a carico.

Licenza per tabacchi: come si svolge il bando?

Ottenuta l’approvazione da parte dell’AAMS occorre attendere la giornata nell’ambito della quale avrà luogo il bando o l’asta pubblica. In tale contesto saranno presenti tutte le persone che sono intenzionate ad aprire una tabacchiera in quel dato comune, ma quali sono i criteri che vengono presi in considerazione per stabilire chi avrà la meglio? Fatte salve le considerazioni vigenti per comuni inferiori ai 10.000 abitanti (dove determinati soggetti vengono privilegiati su altri anche solo in relazione a condizioni del tutto personali), per quanto riguarda la maggior parte dei casi il bando è solito premiare il soggetto che ha i parametri più idonei di tutti gli altri. Tuttavia non è da escludere l’ipotesi che ci siano più persone pronte a soddisfare gli standard richiesti: in condizioni di parità la licenza viene assegnata al miglior offerente in termini economici, trasformando il bando in una vera e propria asta pubblica.

Aprire un tabacchino in tempi di crisi: quale valutazione?

E’ naturale che l’economia di un dato Paese sia destinata a vivere periodi di alti e bassi, e se relativamente agli “alti” aprire un’attività è indice di astuzia, per quanto attiene i “bassi” qualche valutazione bisognerebbe pur farla. Nel momento in cui parecchie persone tendono a spendere meno, conviene oppure no aprire un’attività che non solo logora energie ma anche tempo e denaro prezioso?

L’esito finale dipende fortemente dalla zona nella quale si vuol operare: un’attività posta a ridosso di scuole, uffici pubblici, negozi, o di quartieri comunque prese d’assedio dalla popolazione locale, non c’è alcuna ombra di dubbio circa il fatto che avrà percentuali di successo alquanto elevate! Laddove c’è movimento è naturale ci sia più richiesta di sigarette, materiale da cancelleria, snack da sgranocchiare, giornali e più in generale di materiale votato ad animare una comune tabaccheria. Quindi guardiamo con particolare attenzione all’area di lavoro, poiché oltre ad essere determinante per l’approvazione da parte dell’ente regionale, sarà anche il parametro in forza della quale dipenderà l’esito favorevole o meno dell’investimento.

Occhio però a dotarci di tutte le cautele necessarie: in determinate città l’indice di criminalità è particolarmente spiccato, soprattutto per quanto riguarda le attività di tabaccheria storicamente preferite dai ladruncoli di quartiere ma anche dai grandi professionisti del furto. Ragion per la quale faremmo bene a munirci di quanto necessario per fronteggiare – eventualmente – il rischio di furti e rapine.

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