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Quanti debiti ha la Pubblica Amministrazione?

debiti-pubblica-amministrazioneIl Ministero dell’Economia e delle Finanze è recentemente intervenuto per poter spiegare quanto ammonti il debito commerciale della Pubblica Amministrazione (o, meglio, delle pubbliche amministrazioni) e quali siano i passi in avanti compiuti per poter limare questo numero “monstre”.

Considerata la complessità del tema, cerchiamo di andare con ordine, precisando fin da queste righe che trattasi di soli debiti di natura commerciale (ai quali, eventualmente, sommare quelli finanziari). Ebbene, introdotto quanto sopra il MEF ha recentemente affermato che “le stime del debito commerciale che la Banca d’Italia rende note in occasione della Relazione annuale vengono erroneamente utilizzate nel dibattito pubblico per indicare il debito scaduto e non oggetto di contenzioso” e che “la stessa Banca d’Italia ha chiarito, nel Bollettino Economico di aprile 2014, che il debito certo, scaduto ed esigibile delle Amministrazioni pubbliche rappresenta “poco più della metà” delle stime del debito complessivo: quindi poco più della metà di 91 miliardi a fine 2012 e poco più della metà di 75 miliardi a fine 2013”.

Sempre secondo le valutazioni effettuate dall’istituto banchiere, il debito commerciale stimato alla fine di ogni anno avrebbe registrato un forte incremento nel triennio 2009 – 2011, per poi giungere a effettiva stabilizzazione nel 2012. A fine 2013i si è finalmente riscontrata una inversione di tendenza, con calo di circa il 18%, in virtù dei provvedimenti acquisiti.

La diminuzione del debito complessivo” – affermava il comunicato MEF – “segnala lo smaltimento di componenti del debito “patologico” e quindi la riduzione dei tempi di pagamento medi delle fatture. Con diversi provvedimenti in successione, principalmente i decreti legge 35/2013, 102/2013, 66/2014, il Governo italiano ha provveduto a mettere a disposizione degli enti debitori oltre 56 miliardi per smaltire il debito “patologico”, ovvero quella parte di debito commerciale rimasto insoluto ben oltre i termini di scadenza, con gravi conseguenze per le imprese creditrici e per il buon funzionamento dell’economia italiana nel suo insieme. Si tratta di risorse che vanno ad affiancare quelle ordinarie già disponibili nei bilanci degli enti debitori per far fronte al debito “fisiologico” pur conteggiato nelle stime della Banca d’Italia”.

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Sulla base di quanto precede, e considerando le richieste degli enti debitori e delle indicazioni che provengono da altre fonti (come le richieste di certificazione del credito da parte dei fornitori), “la valutazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze è che le risorse fin qui stanziate siano più che sufficienti a smaltire il debito “patologico”, in linea con le stime della Banca d’Italia specificate nel Bollettino economico di aprile. Se il picco del debito raggiunto a fine 2012 ammonta a circa 45, infatti, ci si aspetta che l’erogazione di ulteriori 5 miliardi, in aggiunta ai 40 miliardi già erogati, possa esaurire il fabbisogno straordinario delle amministrazioni pubbliche. L’accelerazione nelle procedure di pagamento dei debiti, accanto agli strumenti complementari come l’assistenza della garanzia dello Stato nella cessione dei crediti dai fornitori agli intermediari finanziari, dovrebbe consentire di esaurire definitivamente il problema nelle prossime settimane”.

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