In svolgimento in questi giorni, il Forum Ambrosetti è un workshop economico internazionale che si tiene ogni anno, nella prima settimana di settembre presso la Villa d’Este di Cernobbio, sulle rive del lago di Como. Appuntamento fisso dal 1975, agli incontri del Forum partecipano personalità di rilievo mondiali: da premi Nobel a capi di Stato, da economisti di spicco a ministri.
L’edizione 2014 non vedrà tuttavia la presenza dell’ospite più atteso, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il premier ha preferito recarsi a Brescia, per inaugurare una rubinetteria. Una scelta che qualcuno ha ritenuto non certo casuale e, probabilmente, un segnale che il presidente del Consiglio ha voluto dare a qualche partecipante al meeting. Su simile decisione, piuttosto critici sono stati il fondatore di Italia Unica, Corrado Passera, e il fondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, mentre più comprensivi sono apparsi Roberto Brunetta e il finanziere Davide Serra.
Per quanto concerne lo svolgimento dei lavori, il tutto viene gestito secondo una regola piuttosto nota per forum di tale livello, denominata comunemente come Chatham Rule, o Chatham House Rule. In termini pragmatici, i partecipanti possono rivelare liberamente tutte le informazioni che sono state ricevute all’interno dei lavori, ma non possono comunicare nè l’affiliazione di colui che le ha fornite, nè gli altri partecipanti.Così come avvenuto negli scorsi anni, anche quest’edizione si preannuncia essere seguitissima, avendo visto il coinvolgimento di centinaia di opinionisti e giornalisti provenienti da tutte le parti del mondo.
Edizione 2014
L’edizione 2014 del Forum Ambrosetti non poteva che essere contraddistinta dalla grave crisi economico finanziaria che sta attraversando il vecchio Continente e, data la tempestività, la decisione della Bce di ridurre il costo del denaro. Tra le voci di maggiore spessore intervenute per commentare una simile scelta (non in modo unanime, all’interno del board dell’Eurotower) c’è stato il capoeconomista della stessa Bce, Peter Praet, che all’evento di apertura del workshop ha ricordato come il taglio dei tassi di interesse di riferimento per le operazioni di rifinanziamento è stato deciso per attenuare i rischi di ribasso della crescita, anche alla luce delle ultime statistiche relative alla flessione dei redditi delle famiglie.
“Quando vedi segnali di debolezza non puoi tardare a intervenire, ma la politica monetaria non può tutto. Serve piuttosto a guadagnare tempo. Adesso per l’Italia la prima e la più importante riforma è quella del mercato del lavoro, ma Pier Carlo Padoan lo sa bene, ne ha scritto molto quando era all’Ocse” – ha dichiarato Praet.