Individuare l’esatta aliquota TASI che bisogna applicare nei differenti casi di affitto e come si paga. Ecco tutti i dettagli al riguardo.
Tra le novità introdotte dalla nuova TASI, molti sono i dubbi riguardanti la parte dell’imposta sull’immobile che risulta a carico dell’inquilino. Il problema riscontrato è relativo soprattutto a come dividere la quota con il proprietario.
L’acconto TASI per coloro che non erano obbligati a pagare entro lo scorso 16 giugno (residenti in 2200 comuni italiani), si dovrà pagare in autunno, a seguito di un emendamento al Decreto IRPEF.
Per quanto riguarda il calcolo su quanto pagare, occorre sottolineare che la quota viene decisa da ogni Comune e deve essere compresa nell’intervallo 10% – 30%.
Nel caso in cui nella delibera non viene indicato nulla, la quota che risulta a carico dell’inquilino è pari al 10 per cento. Ne consegue che la restante parte della TASI risulta perciò a carico del proprietario.
Da osservare che tutte le modalità di calcolo sono uguali sia per i proprietari che per i locatari, risultando differente soltanto la percentuale di imposta.
Per quanto concerne invece gli immobili concessi in affitto, l’IMU risulta essere a carico totalmente del proprietario.
Si tratta di un elemento molto importante, in quanto sono molti i Comuni in cui l’aliquota TASI sulle abitazioni differenti dalla prima casa risultano pari a zero, perciò si pagherà soltanto l’IMU. In tal caso l’inquilino non dovrà sborsare nulla.
Con riferimento invece alle modalità di versamento, andiamo a scoprire come l’inquilino dovrà effettuarlo.
A tal proposito il Ministero ha messo in evidenza che inquilino e proprietario sono autonomamente responsabili della parte di imposta di propria competenza.
In pratica da ciò si evince che ognuno compierà il pagamento in modo separato dall’altro e non ci sarà alcuna responsabilità solidale al riguardo.
Non è possibile, ad esempio, il verificarsi del caso in cui il proprietario paghi l’intera TASI e poi possa inserire la parte spettante all’inquilino nel canone di affitto.
Questo si traduce nel fatto che l’inquilino è obbligato ad eseguire il versamento dovuto in modo autonomo. Perciò sia per i proprietari che per i locatari i metodi di pagamento sono identici, ovvero il modello F24 ed il bolletino postale.
Per quanto riguarda il codici tributo per l’appartamento in affitto, occorre osservare che nel modello F24 andrà inserito lo stesso codice che viene adoperato dal proprietario.
Per maggiori informazioni consigliamo di rivolgersi al sito del dipartimento delle finanza all’indirizzo web www.mef.gov.it, dove sarà possibile trovare utili approfondimenti in merito e rimanere pertanto sempre aggiornati.