E’ stato presentato al governo il cosiddetto “piano Cottarelli“, ossia un piano di spending review che prevede tagli del valore di 7 miliardi circa solo per l’anno in corso. Si tratta di tagli dolorosi ma in gran parte necessari anche se Renzi, apparso in tv proprio l’altro giorno ha già sottolineato che alcuni interventi non si faranno. Tuttavia qualcosa va tagliato se si vuole investire e, soprattutto, restituire potere di acquisto ai lavoratori. Per questo bisogna prendere in esame tutto per poter capire dove intervenire. Secondo il piano stilato da Cottarelli si deve intervenire su politica, trasporti, difesa e pensioni. E proprio sulle pensioni Renzi si è detto contrario ad intervenire, almeno per quel che riguarda il contributo speciale.
Si calcola poi che circa 100 milioni l’anno si possano recuperare dalle auto blu, 300 milioni dalla sanità con l’introduzione dei costi standard e circa altri 100 dalla difesa (si parla di dismettere caserme e tagliare su altri costi relativi al personale militare).
Ora bisognerà vedere dove il governo deciderà di intervenire anche se , ovviamente, bisognerà trovare il giusto compromesso per evitare che il taglio indiscriminato porti più disagi che benefici. Tanto per fare un esempio il taglio di 100 milioni sulle auto blu potrebbe essere anche ampliato adeguandoci al livello medio di tanti altri paesi europei molto più virtuosi di noi.
Se fossimo un paese serio (ma non lo siamo quindi…) si potrebbe ipotizzare anche un taglio più deciso ai costi della politica arrivando gradualmente ad un forte ridimensionamento dei costi relativi al nostro parlamento e delle regioni che ad oggi sono dei veri pozzi senza fondo.
Infatti, se fossimo un paese serio, si andrebbe ad intervenire la dove c’è davvero margine e motivo di intervenire, ossia dove ci sono sprechi evidenti il cui contenimento porterebbe ad un risparmio immediato e dal basso impatto sociale. Perchè non intervenire sui tanti lavori pubblici di dubbia utilità o, ancora peggio, di dubbia gestione.
Tanto per fare un esempio il nostro paese è pieno di cantieri cominciati e poi intterroti per anni. Ora il completamento di quelle opere comporterebbe un esborso di gran lunga maggiore rispetto al preventivo iniziale. Quante decine (se non centinaia) di milioni di euro si potrebbe risparmiare da un’attenta gestione di questi appalti?
Un capitolo a parte si rende necessario per le pensioni, ma ne abbiamo già parlato e ne parleremo ancora nei prossimi giorni.
Ovviamente si tratta solo di qualche piccolo esempio, ma se ne potrebbero fare a decine. Intanto non ci resta che aspettare e vedere gli sviluppi della vicenda per capire se e in che modo il governo Renzi deciderà di seguire le indicazioni del commissario straordinario Cottarelli.