Un interessante articolo apparso oggi su ilsole24ore.com indica i 5 indicatori da tenere sotto occhio se si vuole capire quando un mercato entra in bolla. Ovviamente, è bene sottolinearlo, nessuno ha la bacchetta magica e, quindi, è doveroso usare sempre il condizionale quando si parla di mercati finanziari. Tuttavia avere una visione di insieme di quello che accade sui mercati e tenere in forte considerazione alcuni indicatori chiave può essere una buona strategia per evitare di operare in mercati che potrebbero essere considerati a rischio bolla.
Ma vediamo, nel dettaglio, cosa consigliano gli esperti de ilsole24ore, ossia quali siano questi indicatori chiave da tenere sotto controllo per evitare di operare nei mercati in un momento di possibile bolla finanziaria.
Indice Vix
L’indice Vix, semplificando al massimo, è quell’indice che esprime la volatilità dei mercati. Come tutti i trader sanno più volatilità c’è maggiori sono le possibilità di “entrare” su un titolo e di ricavrne un profitto (o una perdita, ovviamente) specialmente per chi opera intraday o come scalper. Oggi l’indice è a quota 12,5 ma qualora dovesse superare quota 17 sarebbe un segnale di pre-allarme. Questo non significa che se il Vix sale sopra quota 17 avremmo un’altra crisi finanziaria ma sarebbe solo un campanello di allarme da tenere in forte considerazione.
Bund Tedesco
Il Bund tedesco è considerato, con la sua tripla A, il titolo più affidabile dell’Eurozona. Non a caso è la base su cui viene calcolato lo spread dei titoli degli altri paesi europei. Insieme ai bond di Finlandia, Danimarca e Austria condivide la Tripla A delle agenzie di rating (ovvero la massima valutazione di mercato). Attualmente sulla scadenza a 10 anni rende circa l’1,8% ma il livello da tenere in forte considerazione è l’1,6%. Sotto questa soglia, stando a quanto sostenuto da Vincenzo Longo, strategist di Ig, ci sarebbe un forte segnale di pre-allarme per gli investitori.
Euro/dollaro
L’euro/dollaro è un parametro molto importante che tutti gli investitori seguono costantemente. Essendo il dollaro considerato , ancora oggi, una valuta rifugio va interpretato in questo modo: maggiormente l’euro si rafforza su dollaro maggiore sarà la predisposizione al rischio degli investitori. Quando è il dollaro a rafforzarsi sull’euro vuol dire che all’orizzonte si intravedono delle nubi. Secondo gli analisti de ilsole24ore il livello da tenere in considerazione sarebbe sotto 1,33. Io direi che l’asticella potrebbe essere messa anche un pochino più in basso, ma sono solo punti di vista personali che non cambiano la sostanza.
Prezzo/utili attesi
Indicatore utile per verificare se ci sia una sopravvalutazione generalizzata dei titoli che potrebbe dar vita ad uno storno. In questo momento secondo secondo molti analisti siamo in un momento in cui molte azioni vengono scambiate a prezzi leggermente più alti rispetto al loro reale valore. Parliamo di un discostamento non eccessivamente significativo ma comunque rilevante.
Rating differenti, ma rendimenti vicini
Su questo aspetto nutro dei forti dubbi visto che più volte la storia ci ha insegnato che i giudizi delle società di rating sono puramente indicativi ma non possono essere la base per un investimento sano. Comunque per correttezza spiego brevemente come funziona questo parametro. In sostanza, secondo ilsole24ore, quando titoli con rating differenti hanno rendimenti simili c’è qualcosa di anomalo in atto.