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Bce sempre più ricca: ecco chi guadagna dalla crisi

Mentre i principali paesi europei, Germania esclusa, sono costretti a convivere da 2 anni a questa parte con una delle peggiori crisi economiche della storia c’è chi guadagna un sacco di soldi. Parliamo della Bce che nei giorni scorsi ha reso pubblici i suoi conti. I dati parlano da soli: la banca centrale europea ha chiuso il 2012 con un utile netto di 998 milioni in aumento del 37% rispetto a quello del 2011 (che, ricordiamo, era stato di 728 milioni). Solo i titoli di Stato della (fallita) Grecia hanno fruttato la bellezza di 555 milioni ossia il 24,2% del totale raccolto. A questo punto, ai più ingenui come il sottoscritto, verrebbe spontaneo chiedersi come sia possibile che la banca centrale europea continui a guadagnare tutti questi soldi mentre i paesi membri dell’unione versino tutti in condizioni disperate.

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In Italia, Spagna e Portogallo, tanto per fare qualche esempio, la disoccupazione sta assumendo proporzioni preoccupanti, le aziende continuano a chiudere e aumentano di mese in mese le famiglie che si impoveriscono tìa tal punto da non riuscire ad arrivare alla fine del mese. E in Grecia la situazione è ancora peggiore. Fonti non ufficiali raccontano di continui scontri in piazza e di distribuzione di cibo nelle piazze per le famiglie ormai ridotte allo stremo.

Nel nostro paese il potere di acquisto delle famiglie è tornato indietro di oltre 20 anni e, di fatto, non si compra più nulla. Proprio per questo fortissimo calo di consumi le aziende continuano a chiudere e, di conseguenza, a licenziare. Tra i giovani con fascia di età 15-24 anni la disoccupazione ormai ha superato il 36% mentre il tasso di occupazione della fascia di età tra i 15 e i 64 anni continua a scendere attestandosi ora al 56,4% (dati CGIL).

Insomma, perchè la Banca centrale europea continua a guadagnare un mucchio di soldi comprando titoli di paesi mezzi falliti?

Pur non amando i complottismi qualche volta mi viene l’atroce dubbio che i conti non tornano. Non sarà mica che qualcuno (o più di qualcuno) abbia l’interesse che le cose vadano in tal senso? Non sarà che l’Italia potrebbe tranquillamente stare meglio? Tutte le misure di austerity volute dal caro professor Monti non saranno state controproducenti?

Mentre mi croggiolavo tra i miei dubbi ecco che mi imbatto in un interessante studio realizzato da Unicredit-Pioneer im che rivela un’altra verità sul nostro debito pubblico, una verità piuttosto simile a quello che avevamo ipotizzato noi qualche mese fa. Se analizziamo il debito pubblico in relazione alla ricchezza delle famiglie scopriamo che siamo agli stessi livelli della Germani o degli Stati Uniti. Però… verrebbe da dire che non siamo messi niente male!

Ma allora qual è il nostro problema? A mio modestissimo parere la classe politica inadeguata che continua, da anni, ha non assumersi la responsabilità di guidare, come si deve, una delle maggiori potenze economiche del mondo.

Basti pensare alle enormi differenze tra nord e sud, all’eccessiva pressione fiscale che ha depresso i consumi costringendo migliaia di aziende a chiudere i battenti o ad anadare all’estero. Se a questo aggiungiamo che da anni ormai abbiamo smesso di valorizzare il nostro patrimonio storico e artistico perdendo punti anche nel turismo, una delle principali risorse per il nostro paese e per la nostra economia, il cerchio si chiude.

Come ho già ripetuto più volte in questi ultimi giorni, non resta che sperare che il governo che si formerà dalle prossime elezioni abbia la forza e la volontà di cambiare davvero le cose. Perchè l’Italia non è questo ma molto, molto di più.

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