Visto che siamo giunti alla fine dell’anno possiamo tranquillamente tirare un primo bilancio degli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi 12 mesi e, ad essere onesti, questo 2012 non verrà ricordato di certo come un anno positivo per il nostro paese. Certo, qualche inguaribile ottimista potrebbe sempre dire che “poteva andare peggio”, che il rischio default sembra scongiurato e che, in fin dei conti, siamo ancora qua con il nostro amato euro. Tuttavia il 2012 sarà ricordato anche e, sopratutto, come l’anno in cui i consumi sono scesi talmente tanto da far fare alla nostra economia un salto indietro di almeno 20 anni. L’anno in cui la disoccupazione è salita sopra l’11% e in cui il valore delle case è sceso di un buon 10%.
Insomma, pur sforzandomi di voler trovare qualche appigglio (dal punto di vista economico) che mi permetta di essere ottimista per il 2013 proprio non riesco. Qui di seguito sono riassunti i fatti più interessanti dell’anno, quelli che hanno caratterizzato gli oltre 350 articoli che, non senza sforzo, sono stati pubblicati su questo sito.
Ad inizio anno l’Istat pubblica uno studio che mette a confronto i prezzi con i salari mettendoci di fronte ad una triste realtà: gli italiani sono sempre più poveri. Secondo questo studio il rapporto tra prezzi e salari sarebbe sceso sui livelli del 1999. Bastava questo dato per poter presagire la caduta dei consumi che avrebbe caratterizzato tutto il 2012.
Come se non bastasse sempre ad inizio anno il Cerved ci fa sapere che nel 2011 abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di fallimenti delle imprese (+7% su base annua), tra l’altro, un trend che è continuato anche negli ultimi 12 mesi.
Un altro argomento che ha più volte tenuto con il fiato sospeso durante il 2012 è stato quello relativo alla Grecia che proprio a Febbraio ha evitato, per il rotto della cuffia, il fallimento grazie ad un accordo raggiunto dall’eurogruppo che avrebbe permesso di sbloccare i 130 miliardi di aiuti.
Da segnalare anche lo scandalo relativo alle 400 auto blu che sarebbero state acquistate in piena crisi economica nonostante il nostro paese sia secondo solo agli Stati Uniti per numero di veicoli destinati al trasporto di dirigenti e funzionari pubblici. Uno schiaffo ai cittadini a cui sono stati chiesti enormi sacrifici.
Verso la metà dell’anno, invece, sembra che la crisi sia destinata ad aggravarsi in maniera estremamente veloce. In Europa si comincia a ventilare l’ipotesi di un’unione bancaria tra i vari paesi aderenti all’euro, come unica soluzione per evitare il peggio, ossia la fine della moneta unica. Qui di seguito è possibile rileggere il nostro articolo sull’argomento.
Sempre a metà anno ecco un avvenimento molto triste che oltre ad avere un impatto devastante sull’economia locale lo ha avuto sulla vita delle persone. Parliamo del terribile terremoto che ha distrutto l’Emilia.
Infine come non ricordare uno dei nostri articoli più discussi del 2012, ossia quello relativo ai prezzi dei carburanti? Lo riproponiamo per chi se lo fosse perso anticipandovi che in Italia, purtroppo, abbiamo la benzina più cara d’Europa. Un triste primato che nessuno di noi vorrebbe poter vantare e che deve stimolarci a valutare soluzioni alternative per il trasporto.
Cosa ci attende per il 2013?
Sicuramente la soluzione della crisi economica sembra ancora lontana. Ci sono troppi problemi di fondo che caratterizzano il nostro paese senza dimenticare chi sta peggio di noi, come Portogallo e, sopratutto, la Spagna che con una disoccupazione sopra il 20% comincia a far davvero molta paura.
Ma importanti segnali arrivano anche dai primi della classe, ossia i tedeschi, la cui economia comincia a dare i primi segnali di rallentamento dando credito alla nostra tesi secondo cui “nessuno è totalmente immune alla crisi”. Se a tutto questo aggiungiamo la forte incertezza che accompagnerà le elezioni nel nostro paese dove nessuna forza politica sembra riuscire a prevalere il quadro non è davvero dei migliori.
Dal mio punto di vista quello che ci attende è un anno di transizione in cui tutto può accadere. Al momento, però, le possibilità che nel 2013 si possa assistere ad una ripresa dell’economia europea sono davvero minime.
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