Quello che ci si appresta a vivere potrebbe essere uno dei natali più poveri degli ultimi 20 anni. L’Italia, e l’Europa in generele, stanno entrando nel terzo anno consecutivo di crisi economica e la drastica riduzione dei consumi degli ultimi mesi potrebbe essere accentuata dall’arrivo del Natale. Dobbiamo scordarci quelle feste dove i negozi venivano presi d’assalto e dove tutto, a pochi giorni dal natale, era già finito sugli scaffali? A quanto pare si. Secondo un’indagine del Wall Street Journal i paesi più colpiti saranno, ovviamente, Grecia e Portogallo ma anche gli altri membri dell’eurozona dovranno fare i conti con dei consumi sottotono. Parliamo di Spagna, Italia ma anche di Francia e, in misura minore, di Germania.
Insomma i negozianti e gli imprenditori che avevano sperato di potersi rifare di un’anno magrissimo di vendite proprio grazie al natale dovranno rivedere i propri conti. Ma al di la dei semplici studi teorici la drammaticità del momento si può percepire “fisicamente”. Andando in giro per centri commerciali o per le vie della propria città si potrà vedere come la maggior parte dei negozi applichi dei forti sconti del tutto inconsueti per questo periodo dell’anno.
Secondo Emmanuel Zeller, direttore di uno degli ipermercati Auchan Groupe di Parigi, “la situazione si fa sempre più difficile perchè i nostri margini continuano ad essere erosi“. Alexandre Soares dos Santos, proprietario di una delle principali catena di supermercati del Portogallo, ammette che “le persone sono passate dall’acquisto di carne bovina a quello di carne di maiale o di pollo“.
Una recente indagine stima che il 90% dei francesi, in occasione del natale, andrà alla ricerca dell’affare o, comunque, comprerà quello di cui necessita solo dopo aver individuato il prezzo migliore. L’unico paese che dovrebbe sentire meno questo calo dei consumi è la Germania dove le famiglie dovrebbero spendere circa l’1,5% in più rispetto allo scorso anno. Certo parliamo di un incremento del tutto modesto ma, rispetto a paesi come l’Italia o la Spagna la differenza è abissale.
Il contesto peggiore, ovviamente, sarà quello della Grecia un paese ridotto allo stremo dove nei supermercati è stata autorizzata la vendita di prodotti alimentari scaduti per far fronte alla crescente povertà. Qui, invece di pensare a regalare l’ultimo inutile modello di smartphone si pensarà a trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
In Italia, come dicevamo, la situazione non è delle migliori. La flessione ci sarà (i dati disponibili fin’ora sono inequivocabili… le aziende non vendono) e, molto probabilmente, sarà forte. Le famiglie sempre più spesso vanno alla ricerca dell’affare magari acquistando su internet, non solo viaggi come accadeva in passato ma anche abbigliamento, generi alimentari e prodotti d’elettronica.
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