La notizia che tutto il mondo si aspettava sull’esito del voto negli Usa è arrivata confermando quanto ci si aspettava: gli elettori americani hanno confermato il presidente Barack Obama per un secondo mandato. Fin dall’inizio di questa campagna elettorale, i sondaggi hanno mostrato come i 2 rivali, Obama e Romney, fossero molto vicini. Per il presidente hanno pesato gli esiti incerti dell’economia americana e, sopratutto, l’alto tasso di disoccupazione. Tuttavia alla fine Obama ha sconfitto lo sfidante repubblicano nella maggior parte degli stati chiave, tra cui il più ambito, l’Ohio, aggiudicandosi le elezioni e altri 4 anni alla casa bianca.
Una vittoria che arriva dopo una campagna elettorale durissima costata ben 6 miliardi di dollari e che, sostanzialmente, ha lasciato tutto com’era, ossia Obama Presidente e un parlamento diviso con il Senato ai democratici e la Camera ai Repubblicani.
Ora, dopo una campagna lunga e difficile, il rieletto presidente Obama affronta la sua prossima sfida: legare assieme una nazione profondamente divisa, come testimoniano i risultati del voto che lo vedono vincente per pochi punti.
Cosa cambierà ora a livello economico?
Sostanzialmente nulla o quasi in quanto si dovrebbe andare avanti sulla linea di questi 4 anni. La speranza è che Obama riesca a fare quel qualcosa in più che è mancato nel primo mandato, specialmente in ambito finanziario dove urgono delle misure che riportino sotto controllo una finanza sempre più slegata dall’economia reale.
Non a caso i punti più importanti che il Presidente americano dovrà affrontare saranno proprio il Debito pubblico (salito vertiginosamente negli ultimi anni), il rilancio dell’occupazione (perchè la prima economia al mondo non può permettersi di avere un tasso di disoccupazione così alto), la regolamentazione finanziaria più volte annunciata ma mai messa in atto, gli investimenti militari con la riduzione della presenza dei militari americani in medio oriente e il rilancio dell’Industria, settore fondamentale per l’economia USA.
Infine, ma non meno importante, sarà fondamentale il rapporto con l’Europa per far si che ci sia una migliore gestione della crisi e dei suoi effetti. Proprio su quest’ultimo punto le premesse di Romney (che aveva accusato più volte Obama di voler portare l’america verso il baratro, ossia ai livelli di Spagna e Italia) non erano state delle migliori.
Oggi si potranno analizzare anche i primi effetti sulle borse mondiali anche se è logico aspettarsi delle chiusure con segno positivo. Non a caso la Borsa di Tokyo, dopo aver aperto in leggero calo, passa subito in territorio positivo dopo la notizia della riconferma di Obama.