Il Neo-eletto governo di Atene è alla ricerca di ulteriori tagli di bilancio e sembra in procinto di annunciare i primi passi verso la razionalizzazione del debito pubblico del paese in vista, anche, del ritorno degli ispettori internazionali della Troika previsto già per questa settimana. In poche parole questa settimana gli ispettori della Commissione europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca centrale europea inizieranno una prima valutazione formale del ritardo accumulato dalla Grecia sul piano di rientro previsto in seguito al doppio turno elettorale che si è visto necessario per arrivare ad un governo di coalizione.
Governo che ora si trova a dover affrontare il difficile compito di convincere i finanziatori internazionali che le misure previste dagli accordi verranno realmente applicate, scongiurando l’eventualità di un’interruzione degli aiuti. In caso contrario la liquidità della Grecia rischia di esaurirsi già nel mese di agosto. Non a caso il paese avrebbe chiesto un finanziamento di emergenza all’Europa per coprire un rimborso obbligazionario in scadenza alla fine di agosto.
Ma è a Settembre che si giocherà la partita decisiva per il paese, ossia quando i creditori internazionali dovranno decidere se effettuare il pagamento della tranche di aiuti al paese oppure interrompere il tutto.
Il FMI ha fatto più volte sapere che qualsiasi ulteriore denaro alla Grecia sarebbe dovuto arrivare dalla Germania e da altri creditori europei, che (come tutti ben sappiamo) hanno adottato una visione fioca di ulteriore supporto al paese.
Secondo quanto dichiarato da un alto funzionario del governo greco “il paese sta procedendo con le fusioni nel settore pubblico e stiamo andando a trovare tutti i tagli richiesti, o in alcuni casi, proporre misure equivalenti, che valgono più del doppio di quello che la troika sta chiedendo”.
Il governo greco dovrebbe annunciare già questa settimana la fusione e la chiusura di circa 20 agenzie pubbliche contenendone così i costi. Tuttavia sembra improbabile che la troika, che gli osservatori dicono dovrebbe arrivare ad Atene con una lunga lista di oltre 200 ritardi nelle revisioni, sarà convinta dal lavoro svolto dal governo greco.
Intanto dopo le dichiarazioni del vicecancelliere tedesco e ministro dell’Economia, Philipp Roesler, secondo cui “un’uscita della Grecia dall’eurozona non sarebbe un dramma, e io sono sempre più scettico sulle possibilità di Atene di riuscire a restarvi” i mercati asiatici fanno registrare subito dei forti cali con l’euro che scende ai minimi dal 2000 nel cambio con lo Yen.