I Funzionari del comitato di politica monetaria della Federal Reserve hanno deciso di estendere gli sforzi per rilanciare l’economia stagnante degli Stati Uniti e si sono detti pronti a fare di più se necessario, per stimolare la crescita di posti di lavoro. In sostanza la Fomc ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,25% e ha comunicato di voler estendere fino alla fine dell’anno l’operazione Twist in scadenza a giugno. Si tratta di un passo importante perchè dimostra l’impegno della Fed nel dare continuamente stimolo all’economia anche se i mercati si aspettavano qualcosina in più. Tuttavia questo “impegno” della Fed dimostra che la crescita dell’economia americana è a rischio: non a caso sono state riviste le stime del pil che per il 2012 passa all’1,9-2,4% (le stime precedenti parlavano di un 2,4-2,9%.
Nella conferenza stampa di routine che si tiene dopo la diffusione dei dati relativi ai tassi di interesse, il presidente Ben Bernanke ha spiegato di essere disposto ad intraprendere ulteriori azioni, qualora non vi dovessero essere progressi in materia di riduzione della disoccupazione, che era 8,2% nel mese di maggio.
Toni diversi da quelli che hanno caratterizzato la conferenza stampa di aprile dove tutti sembravano essere più rilassati. Ora dopo 3 mesi consecutivi di guadagni deludenti di posti di lavoro e le preoccupazioni per le turbolenze sui mercati finanziari europei ha costretto la Fed a cambiare la propria visione.
“La crescita dell’occupazione ha rallentato negli ultimi mesi, la spesa delle famiglie sembra crescere a un ritmo leggermente più lento rispetto all’inizio dell’anno e le tensioni finanziarie provenienti dall’estero possono tradursi in significativi rischi al ribasso delle prospettive economiche“.
Ma nonostante la decisione di prolungare l’operazione Twist con uno stimolo di oltre 250 miliardi di dollari i mercati sembrano essere delusi. In effetti gli investitori internazionali avevano scommesso su un Qe3 di cui, per il momento, non si è parlato anche se non è escluso che possa essere presa una decisione in tal senso nei prossimi mesi.
Secondo Paul Ashworth, capo economista per gli Stati Uniti di Capital Economics, “Qualsiasi azione monetaria nell’economia attuale è piuttosto limitata a causa dell’incertezza e della mancanza di fiducia. La visione della Fed è sempre stata meglio cercare di fare qualcosa piuttosto che alzate le mani e dire non c’è niente che possiamo fare“.
Queste, invece, le parole di Bernanke “La situazione europea si traduce in un rallentamento della crescita economica degli Stati Uniti perchè va a colpire il commercio con l’Europa facendo scendere i prezzi delle azioni delle aziende“. A quanto pare l’abitudine a dare la colpa sempre agli altri è radicata molto bene tanto in Europa quanto negli USA.