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Italia sotto attacco, dopo tocca alla Francia

Anche ieri Piazza Affari ha vissuto un’altra giornata di passione arrivando a perdere anche il 2% (la giornata è stata chiusa a -0.70%, unica tra le principali paizze europee a chiudere rossa) e con lo spread che è tornato in prossimità dei 500 punti base. Insomma archiviato, si fa per dire, il problema Spagna ecco che ora tocca di nuovo all’Italia vivere momenti di passione sui mercati finanziari. Certo, anche la stessa Spagna non è che se la passi così bene visto che lo spread resta comunque altissimo (528 punti base) così come i rendimenti sui propri titoli di stato.Certo qualcuno potrà dire che ce lo siamo meritato (e in parte è vero) per via della recessione che sta colpendo il nostro paese con le aziende che continuano a chiudere e la disoccupazione che continua a crescere. Tuttavia è proprio questo accanimento “in sequenza” che lascia senza parole, si passa dal prendere di mira un paese alla volta mettendolo in ginocchio sul fronte finanziario fino a che non è costretto a chiedere aiuti all’Europa o all’FMI.

Così qualcuno già comincia a pensare a chi toccherà dopo l’Italia e visto che si prendono di mira paesi con un’economia sempre più grande appare evidente che l’obiettivo successivo sarà la Francia del neo presidente Hollande. Ma quello che mette più paura di questa Europa è proprio la sua fragilità il non saper essere unita e coesa nel difendere gli interessi prima di quelli individuali.
Così ecco accade che lunedì il ministro delle finanze austriaco, Maria Fekter, dichiari che anche l’Italia, dopo la Spagna, “potrebbe avere bisogno di aiuto”. Proprio questo comportamento è stato alla base delle speculazioni prima con il Portogallo e la Grecia e ora con la Spagna e l’Italia prima di passare al prossimo obiettivo.

Cerchiamo di capirci meglio. Gli Stati Uniti hanno una moneta unica, ossia il dollaro. Che impressione darebbero se lasciassero fallire la California perchè sommersa di debiti? Cosa succederebbe alla finanza americana se si ipotizzasse un’uscita della California dal dollaro?

Se l’Europa non avesse messo in discussione la possibilità di far uscire la Grecia dall’euro lasciandola fallire (perchè possiamo chiamarlo default controllato o come vogliamo ma sempre di un fallimento si tratta) non si sarebbero messi in discussione anche gli altri paesi.

Questo è testimoniato dal grafico degli spread che prima della questione Grecia erano più o meno appaiati sugli stessi livelli proprio perchè il rischio di un fallimento delle economia interne all’eurozona non venivano minimamente prese in considerazione.

Dopo l’Italia toccherà alla Francia. Il governo francese è in procinto di rivedere completamente le previsioni di crescita economica per il 2013, dopo che il 2012 è partito ampiamente al di sotto delle attese. Il presidente François Hollande che cerca di controllare i livelli di disavanzo e debito cercando, allo stesso tempo, di incentivare la crescita sul mercato interno e in Europa avrà il suo bel da fare.

Un rallentamento della crescita economica in Francia aumenterebbe la pressione su Hollande creando non pochi problemi all’eurozona perchè la Francia viene vista come l’ultimo baluardo che separa da una profonda e, forse, definitiva crisi del debito sovrano che sta mettendo a dura prova l’esistenza della moneta comune.

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