Prendiamo spunto dall’articolo pubblicato sul quotidiano tedesco Die Welt (e opportunamente tradotto dal puntuale vocidallagermania.blogspot.it) per provare a fare 2 conti in tasca alla Germania così da capire quanto costerebbe al paese tedesco un’eventuale ritorno al Marco sia in caso di uscita spontanea dall’euro che in seguito ad un inasprimento della crisi e conseguente dissoluzione della moneta unica. Già perchè la Germania viene definita come il paese guida dell’economia dell’Europa, come il paese infallibile che solo grazie a suoi meriti è apparantemente immune dalla crisi economica. Insomma un paese così perfetto dal punto di vista economico non dovrebbe subire grossi traumi nel caso di un ritorno alla propria valuta nazionale. Purtroppo la realtà delle cose è tutt’altra e chi pensa che la Germania possa essere davvero il porto sicuro dell’Eurozona non solo si sbaglia di grosso ma non può che capire poco di economia.
Certo, questa affermazione buttata li così ha davvero poco senso. Cerchiamo, quindi, di sviluppare un ragionamento che ci aiuti a comprendere perchè la Germania non sarà immune in caso di deflagrazione della moneta unica. Per fare ciò ci baseremo sui dati resi pubblici dal quotidiano tedesco che non si discotano di molto da quelli già diffusi da altri economisti di spicco.
Germania senza euro
Una Germania senza euro non sarebbe più quel porto felice che è oggi. Il perchè è presto detto: i tedeschi traggono un enorme vantaggio dall’attuale situazione che permette loro di avvantagiare le proprie imprese e di finanziare il proprio debito a tassi di interesse assolutamente ridicoli.
Per questo è impensabile che i tedeschi decidano di uscire dalla moneta unica per loro volontà (nonostante molti sondaggi dicano che la popolazione ha molta nostalgia del Marco) ma, al contrario, è decisamente più ipotizzabile che sia l’eurozona ad implodere e i vari paesi costretti a tornare alle proprie valute nazionali.
Dopo questa premessa cerchiamo di capirci qualcosa di più basandoci sui dati del quotidiano tedesco. Secondo Die Welt tra stato, banche e imprese la Germania avrebbe circa 2.000 miliardi di Euro di crediti verso l’eurozona ossia l’80% del prodotto interno lordo annuo del paese. In caso di una disintegrazione dell’euro questi crediti subirebbero delle pesantissime svalutazioni provocando un danno enorme all’economia tedesca.
Ma quello che più ci preme sottolineare (e che andiamo ripetendo da tempo) è che se questo scenario dovesse avverarsi la Germania smetterebbe di esportare come fa oggi perchè il Marco si rivaluterebbe fortemente rendendo i prodotti tedeschi troppo costosi. Al contrario se ne avvantaggerebbe l’Italia che avrebbe una tradizione industriale apprezzata in tutto il mondo e una moneta fortemente svalutata che farebbe decollare le esportazioni.
A questo aggiungiamo la probabile bolla immobiliare che scoppierebbe nel giro di pochissimo tempo visto che in questi ultimi 2 anni le quotazione degli immobili si sono fortemente apprezzate proprio in virtù degli acquisti effettuati dagli europei convinti che comprare casa a Monaco o a Berlino avrebbe protetto i propri soldi in caso di default dell’euro.
La Germania, al contrario di quanto cercano di raccontare alcuni “Guru della finanza”, non è al riparo in caso di una eventuale dissoluzione della moneta unica.
Germania senza euro = default?
A questo punto molti penseranno: allora la Germania senza euro è destinata al fallimento? La risposta è, ovviamente, ni! Ossia molto dipenderà da se e come si uscirà dalla moneta unica. In assoluto tornare alle proprie valute nazionali non sarebbe la fine del mondo. Sarebbe sicuramente una strada molto, molto dolorosa per tutti i cittadini europei ma non significherebbe morire di fame.
Quello che è certo è che anche la Germania, come tutti gli altri paesi, avrebbe moltissimi problemi: le banche avrebbero bisogno di costosi salvataggi, l’industria entrerebbe in crisi e la disoccupazione schizzerebbe alle stelle.
Tuttavia c’è anche da dire che i tedeschi partono da una base di partenza molto solida che permette loro degli ampi spazi di manovra che altri paesi europei non si possono permettere. Insomma la fine dell’euro non sarebbbe la fine della Germania (come non sarebbe la fine dell’Italia o della Francia) ma sostenere che ci sia qualcuno in grado di essere immune da un tale evento spingendo le persone ad investire in quel paese perchè “sicuro” è quanto di più sciocco si possa fare.
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