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Il “non salvataggio” della Spagna

Come abbiamo detto l’Europa è pronta a garantire aiuti finanziari alla Spagna per circa 100 miliardi di euro così da permetterle di sostenere il proprio sistema bancario che, al momento, si trova in grandissima difficoltà. Tuttavia l’imperativo sembra quello di non parlare di salvataggio ma di un finanziamento agevolato. In realtà, nonostante la reazione dei mercati finanziari, la situazione della Spagna resta molto, molto grave sotto tutti i punti di vista. Basti pensare al comportamento del governo spagnolo negli ultimi mesi. Per settimane venivano smentite le voci di un eventuale salvataggio di Bankia, il terzo istituto di credito del paese, salvo poi intervenire con ben 19 miliardi. Stessa cosa è accaduta per la richiesta di aiuti all’UE. Fino a qualche giorno Mariano Rajoy, il premier del paese, continuava a ripetere che la Spagna non aveva bisogno di aiuti finanziari salvo poi smentirsi per l’ennesima volta proprio sabato scorso.

Insomma, va bene mantenere il riserbo su questioni così importanti specialmente a mercati aperti ma questo comportamento porta ad una inevitabile perdita di credibilità del governo spagnolo. Quello che più ci preoccupa, a dir la verità, è che con questi 100 miliardi si sia solo all’inizio. Chi ci garantisce che di soldi non ne servano molti di più?

Al momento, infatti, sembra che Rajoy sia impegnatissimo a far passare questi aiuti come un “prestito a condizioni molto favorevoli” ribadendo che non si tratta di un piano di salvataggio stile Grecia. Ma perchè tanto interesse in questo senso?

C’è la volontà comune di non associare la Spagna, quarta economia dell’eurozona, a paesi come Grecia, Portogallo e Irlanda. Tant’è che Rajoy ha preteso e ottenuto che non venisse posta come garanzia al prestito l’imposizione di ulteriori misure di austerity come avvenuto negli altri paesi in difficoltà. Inoltre l’intervento dell’FMI sarà molto marginale in quanto svolgerà solo un ruolo di vigilanza e di consulenza.

I mercati sembrano aver preso molto bene la notizia visto che in fin dei conti si tratta sempre di liquidità diretta alle banche. Peccato che il problema creditizio non sia l’unico ad affliggere il paese iberico. La Spagna, infatti, soffre di una crisi che va ben al di la di quella finanziaria per via dell’altissima disoccupazione (sopra al 20%) e per la pesante bolla immobiliare che ha colpito il paese.

Insomma la nostra domanda continua a lasciarci senza risposta: basteranno questi soldi per scongiurare ulteriori aiuti? Saranno sufficienti 100 miliardi di euro o la Spagna avrà bisogno di ulteriori aiuti?

Diciamo che, per il momento, questo finanziamento permette a Rajoy di non dover ricorrere al mercato visto e considerato che i titolio decennali spagnoli vengono piazzati con tassi superiori al 6%. Molto però dipenderà anche dalle elezioni in Grecia del prossimo week end perchè un’eventuale vittoria dei partiti anti europeisti (e una conseguente uscita del paese dall’euro) provocherebbe fortissime tensioni su Spagna e Italia, che vedrebbero schizzare alle stelle i rendimenti dei propri titoli di stato.

Insomma oggi si festeggia (vedi i mercati finanziari) ma l’allerta resta massima.

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