Strani movimenti si stanno verificando sul cambio euro/franco svizzero mettendo in forte difficoltà molti traders. Nella giornata di giovedì, infatti, il cambio si è mosso insolitamente a quota 1,2075 con un violento strappo al rialzo per l’euro, nonostante la moneta unica stesse facendo registrare nuovi minimi sul dollaro. Per chi non lo sapesse il franco svizzero è stato congelato al cambio di 1,20 dalla Banca centrale svizzera (Sbn) per evitare che in questo momento di crisi la moneta si rafforzi troppo nei confronti dell’euro danneggiando le esportazioni delle proprie aziende e, di conseguenza, la crescita del paese. Insomma cosa può aver giustificato tale movimento in un cambio ormai congelato? Stando alle indiscrezioni sembra che sia circolata la news (poi rientrata) della possibile introduzione di una tassa sui depositi in franchi svizzeri.
Questa news ha provocato un violento, quanto immediato, indebolimento della moneta elvetica per poi rientrare velocemente sui livelli standard dopo la smentita. Ovviamente, però, non ci sono certezze al riguardo quindi solo il tempo saprà dirci se, effettivamente, sia proprio così o ci sia sotto qualche altra cosa che, per il momento, non ci è dato sapere. Per il momento questo episodio è utile per comprendere quanto nervosismo e volatilità ci sia sul mercato.
Senza l’intervento della Banca centrale svizzera, oggi, il franco sarebbe decisamente più forte rispetto al valore attuale di 1,20 euro penallizando la crescita del paese. Secondo una nostra stima approssimativa, senza l’intervento della banca centrale, il franco svizzero potrebbe avere valutazioni intorno al rapporto 1:1 con l’euro.
Basti pensare che in periodi di normalità, come quelli precedenti al 2008 dove tutto sembrava filare liscio e non si parlava di crisi economica, il cambio si aggirava intorno ad 1,50 – 1,60 ossia per acquistare 1 euro erano necessari ben 1,50 franchi svizzeri.
Ora il pericolo è che nel caso degenerasse la crisi nell’eurozona (cosa tutt’altro che improvabile viste le novità che arrivano dalla Spagna) venga ad aumentare in maniera esplosiva la richiesta di franchi rendendo vano l’intervento della Banca Centrale Svizzera.
La monetica elvetica, infatti, viene vista da tutti come un bene rifugio vista l’immunità del paese alla crisi e la sua storica solidità finanziaria visto che proprio qui è conservata gran parte della ricchezza del mondo.
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