Mentre la grecia si avvia, sempre più probabilmente, ad una prossima uscita dall’euro comincia la corsa dei cittadini presso gli sportelli bancari per prelevare i contanti in vista di un possibile ritorno alla dracma o, comunque, ad una nuova valuta nazionale. Anche se non si sta ancora assistendo ad un vero e proprio “assalto” la mole di soldi ritirati in un solo giorno non è affatto indifferente (specialmente in rapporto a quanto movimentato giornalmente nel paese): 700 milioni di euro. Ma cosa sta succedendo esattamente in Grecia e in particolare al settore creditizio del paese? Prova a spiegarlo il premio nobel Krugman che, sul suo blog, ha dedicato un interessante articolo all’argomento. Secondo l’economista i greci stanno ritirando i depositi in euro dalle banche abbastanza rapidamente, ma non abbastanza velocemente da poter essere intesa come una vera e propria corsa agli sportelli.
Ma come fanno le banche (da tempo sull’orlo del baratro) ad affrontare questa continua richiesta di denaro? Molto semplicemente gli istituti di credito di Atene stanno prendendo in prestito i soldi necessari dalla banca centrale greca, che a sua volta li deve prendere a prestito dalla Banca centrale europea.
A questo punto il vero nodo cruciale sarà fino a quando la BCE sarà disposta a prestare denaro a sufficienza per far quadrare il saldo del settore bancario greco, data l’altissima probabilità che questo settore sarà lasciato insolvente da un eventuale e definitivo default greco dovuto all’uscita dall’euro?
Tuttavia la Bce potrebbe continuare con questa operazione per paura che anche in altri paesi si diffonda il panico che spinga milioni di persone a ritirare i propri soldi dagli istituti di credito con un effetto a catena devastante.
Ovviamente il pensiero va, per primi, proprio alla Spagna e all’Italia dove i depositi bancari sono scesi notevolmente negli ultimi mesi. Sempre più risparmiatori, infatti, preferisce aprire conti correnti bancari all’estero (in particolare in germania) per paura di un default del proprio paese che possa svalutare pesantemente i propri risparmi.
In Italia esiste davvero un rischio liquidità?
Al momento non esiste nessun problema di liquidità nel nostro paese. Tuttavia qualora la situazione dovesse degenerare si potrebbe assistere ad una corsa ai prelievi presso gli istituti di credito (anche se al momento risulta essere un’eventualità remota).
Da sottolineare che, in questi casi, andrebbe usata la massima calma e la massima prudenza. Se ci fossero problemi di liquidità si potrebbe arrivare a congelare i risparmi (in Grecia hanno imposto il limite di 50 euro di prelievo al giorno) mettendo un freno ai prelevamenti in contanti.
Detto questo la corsa agli sportelli non farebbe altro che accellerare il rischio di una crisi di liquidità nel paese e, proprio per questo, converrebbe ritirare solo quello che può servire per sopperire alle spese nel breve periodo. Tuttavia ci teniamo a sottolineare che, al momento, in Italia non ci sono i pressuposti per l’applicazione di queste misure di emergenza nel breve periodo.