Il mercato delle Commodieties è, da sempre, al centro degli interesse degli investitori perchè tende a riflettere l’andamento dell’economia reale. La preoccupazione è che la maggior parte delle materie prime prossa subire un calo delle quotazioni nel corso del 2012 e, stando ad una prima analisi, le premesse ci sono tutte. La forte crescita del prezzo della maggior parte delle commodities, infatti, è determinato dalla domanda e, indirittemante dalla crescita dell’economia. Dal 2008 ad oggi stiamo vivendo la peggiore crisi economica della storia (forse anche peggiore di quella che caretterizzò i primi del ‘900) ma quello che comincia a preoccupare fortemente gli analisti sono i dati che cominciano arrivare dalle cosidette economie emergenti, ossia quelle che fino ad oggi non avevano subito grandi contraccolpi continuando a crescere a ritmi impensabili per gli standerd europei e statunitensi.
Parliamo, in primis, della Cina che negli ultimi mesi ha dato diversi segni di indebolimento. Quello che era considerato il motore del mondo, infatti, comincia a rallentare la sua corsa crescendo molto meno di quanto fatto negli anni passati. Le esportazioni cinesi sono drasticamente calate per via della crisi che sta mettendo in ginocchio l’Europa.
Ma la Cina non è l’unico paese che ha registrato un calo nella crescita della propria economia. Qualcosa di molto simile sta avvenendo anche in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Brasile, ossia paesi ritenuti dei veri e propri “porti sicuri”.
Di tutto questo ne potrebbero risentire le commodities perchè è inevitabile che le produzioni industriali e i consumi andranno ad attestarsi su valori decisamente più bassi. Tanto per fare un esempio il rame è diminuito dell’8% dall’inizio dell’anno mentre l’oro e il petrolio sono scesi di oltre il 10% dai massimi del primo trimestre del 2012.
Ma per avere una visione completa delle commodities è possibile analizzare il Dow Jones- UBS Commodity Index, indice che segue i contratti a termine per 20 beni di prima necessità (tra cui petrolio, oro e cotone): l’indice, nella giornata di venerdì è sceso dell’1% al livello più basso dal settembre 2010. L’indice è in calo del 4% dall’inizio del 2012, dopo un calo del 13% dello scorso anno.
Michael Shaoul, presidente di Asset Management Marketfield che gestisce 1,9 miliardi di dollari in asset e sta scommettendo che i prezzi dei metalli preziosi diminuiranno, ha detto la sua sul possibile andamento del mercato: “La nostra sensazione è che questo super-ciclo delle Commodities sia terminato davvero nel 2008“.
Insomma seppur i prezzi di molte materie prime rimarranno alti in termini storici le previsioni dei maggiori analisti sono concordi nell’ipotizzare un 2012 in discesa per le quotazioni.