Ancora aumenti in vista per i contribuenti italiani esasperati dalla pressione fiscale. Dal 2013 aumenterà di ben 30 centesimi di euro al metro quadro la tassa sui rifiuti. Questa novità, introdotta con il decreto “Salva Italia“, è passata quasi inosservata ai più ma porterà, nelle casse dello stato, circa 1 miliardo di euro. A rilanciare la notizia è stato ilmessagero.it che ha individuato questa ennesima tassa che dal prossimo anno andrà a gravare sui budget delle famiglie e delle imprese. Secondo quanto stabilito nel decreto Salva Italia il tributo sarà dovuto da “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte” e sarà composto da una tariffa calcolata secondo dei critire ancora da specificare e di una maggiorazione di 30 o 40 centesimi (a discrezione dei comuni) al metro quadro.
Per bilanciare l’introduzione di questa nuova spesa, nel decreto è previsto che i proprietari di immobili possano essere esentati dal pagamento dell’Irpef e delle relative addizionali sulle seconde e terze case. L’imposta, infatti, verrà interamente assorbita nell’Imu, salvo tutti quei casi di immobili portati a reddito, ossia nel caso l’abitazione sia affittata.
Insomma ancora una misura che va ad aumentare la pressione fiscale che già grava per circa la metà del reddito degli italiani. E’ necessario quanto prima che il governo faccia chiarezza fugando i tanti dubbi che, ancora oggi, le famiglie italiane hanno sulle nuove tasse introdotte epr far fronte alle esigenze di bilancio di stato ed enti territoriali.
La Tassa sui rifiuti, o meglio l’aumento previsto dal dcreto potrà variare da un minimo di 30 ad un massimo di 40 centesimi al metro quadro ma verrà calcolato sulla quota base di cui ancora non sono state definiti i criteri di calcolo. Questo insieme alla confusione generata dall’introduzione dell’Imu porta incertezza tra i contribuenti rendendo ancor più difficile progettare il proprio futuro e le proprie scelte di investimento.
C’è poi da considerare che, continuando a insistere con l’aumento della pressione fiscale sugli immobili, si rischia di andare a minare le fondamenta delle quotazioni degli immobili con un rischio di crollo dell’intero settore, rischio già paventato dal Censis che parla di un possibile crollo del valore delle case dell’ordine del 20-50% entro la fine del 2012.
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