Un recente studio condotto su circa 290 aziende americane dimostra che gli incentivi ai dipendenti rappresentano un aspetto determinante per aumentare la produttività. E, un po a sorpresa, risulta che le aziende che riescono a integrare gli incentivi in denaro con i benefit di altra natura sono proprio quelle che ottengono i risultati migliori. Insomma non bastano i soldi per far contenti i propri dipendenti ma, al contrario, sono molto graditi anche i benefit come buoni benzina o buoni vacanza, asilo gratis per i propri figli, palestra o mensa… insomma tutto quello che può rendere più gradevole la propria vita in azienda (ma non solo). Una realtà difficile da immaginare nel nostro attuale contesto lavorativo visto che, spesso, i lavoratori italiani sono costretti a fare di tutto pur di avere un semplice contratto a tempo indeterminato, figurarsi il pretendere dei benifit.
Eppure i dati parlano chiaro: le aziende che investono sul benessere dei propri lavoratori, ovviamente in virtù dei risultati raggiunti, ottengono risultati migliori delle altre. Lo studio, infatti, ha permesso di scoprire che le 20 aziende che hanno registrato la migliore performance nell’ultimo anno sono quelle che hanno integrato nei propri programmi incentivi non monetari ideati, spesso, da agenzie specializzate.
Tanto per fare qualche esempio alla Johnson & Johnson è attivo un servizio di portineria che si prende cura dell’automobile dei collaboratori mentre i dipendenti di Facebook possono usufruire di un bonus di 4 mila dollari per la nascita di un figlio e della mensa assolutamente gratis. Airbnb, invece, concede ai propri dipendenti la possibilità di portare i propri animali in ufficio e ha istituito un corso di yoga a cadenza settimanale.
E in Italia?
Stando ai dati diffusi in un report dello scorso anno i benefit più diffusi nelle aziende italiane sono quelli relativi ai buoni pasto, alla possibilità di ottenere un part time in determinati momenti della propria vita, per poi passare al cellulare, al pc e all’auto aziendale. I benefit meno tradizionali, come l’asilo nido, la palestra o i buoni per il teatro o per i viaggi, seppur in aumento sono ancora appannaggio di pochissime aziende.
Ma quello che è più grave è che, spesso, questi benefit vengono offerti solo alle figure professionali di spicco (manager, dirigenti e funzionari), mentre tutti gli altri lavoratori devono accontentarsi di mantenere il proprio posto di lavoro che, nella situazione attuale, sembra già un piccolo miracolo.
Eppure secondo la Cisl di Milano “Un lavoratore soddisfatto, che si sente apprezzato, che viene riconosciuto e gratificato per quello che fa, per il ruolo che occupa in azienda, “rende” di più e ottiene performances migliori. Esiste un’ampia casistica di studi che lo dimostra“.
Insomma mentre al di la dell’oceano i dipendenti di molte aziende possono usufruire di ricchi bonus e di numerosi vantaggi e agevolazioni qui le aziende continuano a parlare di articolo 18. Intanto la Volkswagen ha elargito oltre 8 mila euro di bonus ai propri dipendenti e la Ferrari solo 600 euro.